“Conoscere per ridurre il rischio sismico”: quattro docenti del Rosatelli a Bologna

“Conoscere per ridurre il rischio sismico”: quattro docenti del Rosatelli a Bologna
RIETI - Sono appena tornati dal Festival della Cultura Tecnica di Bologna, quattro docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti, che hanno...

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RIETI - Sono appena tornati dal Festival della Cultura Tecnica di Bologna, quattro docenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Celestino Rosatelli di Rieti, che hanno preso parte all’evento “Conoscere per ridurre il rischio sismico”, organizzato dalla rete interregionale Resism, che mira alla riduzione del rischio sismico. 


«Il progetto educativo – spiegano i docenti Luigi Di Mattei, Sandro Aruffo, Davide Miliardi e Alessandro Sarti, che hanno preso parte all’evento - vuole aumentare la conoscenza del rischio per creare nel tempo una vera e propria cultura della gestione del rischio sismico».


Da remoto ha preso parte al Festival anche la dirigente scolastica Beatrice Tempesta. «In una visione globale dell’attività didattica – ha sottolineato la dirigente – È interessante vedere come ben si concilia l’aspetto formativo con quello prettamente tecnico. La rete alla quale apparteniamo permette alla scuola di farsi anche veicolo di sensibilizzazione nei confronti del territorio. Avere studenti consapevoli, vuol dire avere una comunità che presterà maggiore attenzione alla prevenzione». 


L’evento ha visto insieme dirigenti scolastici, insegnanti, operatori sul territorio delle aree educazione e formazione interessati a utilizzare le attrezzature laboratoriali e i nuovi prototipi in corso di costruzione.


Per studiare queste problematiche, purtroppo sempre presenti, il Rosatelli, unitamente con i sui indirizzi di Automazione, Meccanica e Meccatronica e Cat, Costruzioni Ambiente e Territorio, oggi integrato nello stesso istituto e aderente alla rete Resism dal 2016, sta lavorando alla costruzione di una tavola vibrante, nell’ambito delle attività inerenti l’alternanza scuola lavoro.


Già lo scorso anno scolastico, in pieno lockdown, i materiali messi a disposizione dal progetto, hanno fornito una valida base per l'insegnamento dell’educazione civica, con l'intento di formare nei cittadini una consapevolezza nella gestione dei vari tipi di rischio con cui siamo chiamati a convivere. 


Partendo dalla consapevolezza che non sono i terremoti a fare vittime, ma gli edifici, cresce l’esigenza di diffondere nella cittadinanza e nelle scuole l’importanza degli interventi di riqualificazione e messa in sicurezza degli edifici nella prevenzione di danni sismici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero