Rieti, riciclaggio di auto, sequestri anche nel Reatino

Rieti, riciclaggio di auto, sequestri anche nel Reatino
RIETI - La Polizia Stradale di Frosinone ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Cassino nei confronti di un commerciante on-line di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - La Polizia Stradale di Frosinone ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Cassino nei confronti di un commerciante on-line di autovetture per riciclaggio di auto e di altri reati di falso. Lo stesso è stato condotto presso il carcere di Cassino a disposizione dell'Autorità Giudiziaria ed entro cinque giorni sarà sottoposto ad interrogatorio. Un'altra persona è stata arrestata in flagranza di reato nel corso dell‹indagine, mentre altri 10 soggetti sono stati denunciati a piede libero.


Nel corso dell‹operazione sono state sequestrate, in varie zone del Lazio e dell'Abruzzo ed in particolare nella provincie di Frosinone, Latina, Rieti e Pescara, 38 autovetture di provenienza furtiva per un valore totale di circa 600mila euro.

Le indagini hanno avuto inizio nel mese di novembre dello scorso anno a seguito del sequestro di una Range Rover Sport con telaio contraffatto, risultata proveniente da un furto commesso alcuni giorni prima in provincia di Napoli. La persona trovata in possesso dell‹autovettura era un commerciante di veicoli di Cassino con alcuni precedenti penali.

Gli accertamenti svolti sul commerciante hanno portato all'identificazione dei complici ed a scoprire le modalità con le quali veniva posta in essere l‹attività illecita, finalizzata essenzialmente a reinserire nel circuito commerciale lecito i veicoli rubati. Tramite ramificate conoscenze nel settore dei furti delle auto con base nel napoletano venivano acquisiti i veicoli di provenienza illecita, rubati in varie parti d'Italia e all'estero, in paesi come Francia e Germania. Venivano, in seguito, alterati i numeri identificativi di telaio e venivano formati falsi documenti che attestavano la provenienza estera dei veicoli, clonando i dati di autovetture regolarmente circolanti in Spagna, Danimarca, Polonia o Francia.

Si procedeva poi all' immatricolazione in Italia tramite nazionalizzazione ed alla successiva vendita avvalendosi dei
canali offerti dall‹e-commerce. In alcuni i casi i veicoli venivano forniti di chiavi originali rubate direttamente presso
gli stabilimenti di produzione prima che giungessero in catena di montaggio.

Altro canale di approvvigionamento dei veicoli era quello delle truffe ai danni di concessionari di Frosinone tramite

finanziamenti ottenuti a nome di persone inesistenti che si presentavano presso gli autosaloni con documenti di identità falsi e con buste paga contraffatte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero