Rieti, dalla Regione 80mila euro per la tutela del Lago della Duchessa

Rieti, dalla Regione 80mila euro per la tutela del Lago della Duchessa
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RIETI - «È stata firmata oggi la determinazione della Direzione Capitale naturale Parchi e Aree protette che stanzia 80mila euro per finanziare nuovi punti di abbeverata del bestiame e per tutelare gli ecosistemi lacustri e peri-lacustri del Lago della Duchessa in provincia di Rieti. Continuiamo così nella attuazione del programma del nostro presidente, Nicola Zingaretti, nel quale rientrano il risparmio idrico, la “cura” delle acque superficiali e sotterranee e la creazione di nuovi invasi per la raccolta di acqua piovana, in modo da poter essere usata sia dai cittadini che per il bestiame». Lo dichiara l’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati

 
«Da anni la conca del Lago della Duchessa – prosegue Onorati - , all’interno della Riserva, ha sofferto il problema dell’eccessivo carico di bestiame in estate. Il lago inoltre è anche un geosito, che testimonia l’origine glaciale, uno dei pochissimi dell’intera dorsale appenninica, ed è caratterizzato da una forte permeabilità della roccia carsica che alimenta, con il convogliamento di oltre l’80% delle acque di scorrimento superficiale, la falda basale, cosa che lo rende una importante risorsa idrica del territorio».    
 
«Per sanare una situazione ormai critica – conclude l’assessore -, la Riserva ha proposto e concordato con la nostra Direzione un progetto per la realizzazione di nuovi punti di abbeverata per il bestiame, uno in località Pietra Grossa, l’altro a valle del fontanile di Fonte Salomone. Il nostro auspicio è che nei prossimi mesi il pascolo non sia più un problema per il territorio grazie ai nuovi punti di abbeverata, segnando così la ripresa degli ecosistemi del lago e delle aree circostanti e la condivisione di un irrinunciabile e unico bene collettivo quale è la conca della Duchessa con i suoi ecosistemi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero