Amatrice e Accumoli: riparte il recupero delle opere, si cercano restauratori

Amatrice e Accumoli: riparte il recupero delle opere, si cercano restauratori
RIETI - A pochi mesi dalla conclusione della grande mostra dedicata all’arte sacra di Amatrice e Accumoli recuperata dopo il sisma del 2016, la Fondazione Varrone rilancia...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

RIETI - A pochi mesi dalla conclusione della grande mostra dedicata all’arte sacra di Amatrice e Accumoli recuperata dopo il sisma del 2016, la Fondazione Varrone rilancia l’attività di restauro e valorizzazione delle opere d’arte dei due comuni più colpiti dal terremoto. Primo atto, la ricerca di restauratori abilitati residenti o domiciliati nella provincia di Rieti a cui affidare il nuovo nucleo di opere individuate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti. 


L'avviso è consultabile sul sito www.fondazionevarrone.it e sarà aperto fino al 26 ottobre 2022. La selezione è riservata a restauratori abilitati nel settore 3 (manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile), residenti o domiciliati nella provincia di Rieti da almeno 12 mesi, che abbiano in provincia di Rieti la sede operativa dell’attività e che possano eseguire gli interventi di restauro presso propri laboratori. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum vitae – esclusivamente per email – all’indirizzo fondazione@fondazionevarrone.it entro e non oltre le ore 24 di mercoledì 26 ottobre. 


Le opere d’arte che verranno sottoposte a restauro sono in gran parte custodite nei depositi temporanei di Cittaducale e Rieti e rappresentano il secondo blocco di “beni mobili” affidato dalla Soprintendenza alla Fondazione per accelerarne il recupero e la valorizzazione, così da garantire al processo di ricostruzione in atto il necessario aggancio alla memoria storica e artistica delle comunità di Amatrice e Accumoli. Un’attività intrapresa dalla Fondazione nel maggio 2019 sulla base dell’accordo quadro sottoscritto con Soprintendenze e Comuni interessati e con la Chiesa di Rieti.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero