Recupero del centro, il Comune: «Vedremo i motivi dei ritardi»

Vicolo Severi
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RIETI - Il pasticciaccio brutto di vicolo Severi - 1.140 giorni per valutare un «piccolo e banale piano di recupero» da 10 milioni di euro, con il privato che infine chiede alla Regione di sostituirsi al Comune per l'approvazione - letto ieri sul Messaggero ha mandato di traverso la giornata a parecchi, a palazzo comunale. E così la replica ai fatti denunciati da Alessandro De Sanctis per conto della Olimpia Re srl di suo fratello Giustino, sembra la classica toppa peggiore del buco. Il tema in fondo era uno e uno soltanto, il ritardo, clamoroso, con cui l'Urbanistica non ha ancora definito una pratica avviata nel marzo del 2014. «L'amministrazione verificherà le ragioni del ritardo che si è accumulato nel passaggio di consegne dal dirigente Silvetti al dirigente Peron», si legge nella nota. Bene, se non fosse che il passaggio di consegne risale al luglio del 2014. «Siamo consapevoli di quanto i dirigenti siano oberati, dovendosi occupare di più ambiti amministrativi. Per questo - promettono dal Comune - proseguiremo nella riorganizzazione della macchina amministrativa a partire da settori chiave, cosa che finora ci è stata impedita dai vincoli giuridici e finanziari imposti dal pre-dissesto».


LE OSSERVAZIONI
Bene anche questo, e poteva bastare. Ma più forte deve essere stata la tentazione di ributtare la palla nel campo avversario. Anche a costo dell'autogol. «Siamo sorpresi - si legge nella nota - che proprio nei giorni nei quali gli uffici sono in attesa che la Olimpia firmi la convenzione necessaria per l'approvazione in Giunta del piano di recupero, la questione diventi strumento di attacco politico all'Amministrazione». «Posto che non abbiamo alcuna intenzione di entrare nella bagarre elettorale ricorda De Sanctis - preciso che lo schema di convenzione di cui si parla il Comune ce l'aveva dal 10 dicembre 2015. Schema che ci è stato rimandato il 13 aprile, guarda caso due giorni dopo la nostra richiesta di messa in mora alla Regione, e con molti spazi vuoti da integrare, com'è normale che sia non essendo ancora stato approvato il piano di recupero».


E torniamo al punto. Nella nota del Comune si cita l'ultimo atto utile per l'approvazione, un parere regionale ricevuto dal Comune solo il 30 gennaio. A quel punto gli uffici comunali avrebbero avuto altri 90 giorni di tempo per perfezionare la pratica. «Peccato che quel parere regionale il Comune lo abbia ricevuto non il 30 ma il 10 gennaio - precisa ancora De Sanctis. - I 90 giorni di tempo sono scaduti l'11 aprile e non avendo ricevuto alcun cenno abbiamo deciso di attivare la Regione». «Il caso del piano di recupero di vicolo Severi è la fotografia perfetta del modus operandi dell'attuale giunta: l'immobilismo più totale - infierisce il consigliere Simone Miccadei. - Come poi l'assessore Ludovisi possa liquidare un'operazione da 10 milioni di euro come un piccolo e banale piano di recupero lo sa solo lui. Mi chiedo se ci si renda conto del danno che si crea, tenendo ferme pratiche così». Magari un'altra volta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero