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RIETI - Una scelta dettata dall’amore quando scelse di lasciare il posto di commessa appena ottenuto alla Standa di via Cola di Rienzo, a Roma, per sposare a Rieti l’uomo della sua vita e aprire insieme a lui la storica profumeria Di Gregorio che, dopo i primi anni di attività in via Pennina, è stata per mezzo secolo uno di quei negozi di punta di viale Maraini che hanno accompagnato la nascita del primo centro commerciale all’aperto. «Avevo vent’anni e i miei genitori dovettero firmare l’autorizzazione per il matrimonio perché nel 1958, a quell’età, si era ancora minorenni», ricorda Lidia Pasquali, che ora, dopo 63 anni, ha deciso di dire basta con profumi, colonie, dopobarba, creme e prodotti di bellezza venduti insieme al marito Felice, per tutti “Felicetto”, scomparso nel 1993. Personaggio notissimo nell’ambiente sportivo locale, tra i tifosi più accaniti della Sebastiani basket («Non perdeva una trasferta, insieme andammo allo spareggio di Pesaro per la promozione della Brina in serie A», riannoda i pensieri la signora Lidia), scampato nel 1985 alla strage dell’Heysel, quando fu coinvolto nel crollo della tribuna dello stadio belga («Nella calca restò senza vestiti e senza scarpe, e quando tornò descrisse il dramma che aveva vissuto quella sera quando vide morire tanti italiani»), conseguenza delle cariche degli hooligans del Liverpool, sotto le cui macerie morirono 39 tifosi della Juventus, tra i quali il reatino Gianni Mastroiaco. Insieme a Felicetto, Lidia ha esaudito i desideri e i sogni di bellezza di generazioni di donne e uomini reatini nel negozio che, avviato dopo quello di via Roma aperto negli anni ‘30 dal suocero arrotino, poi trasformatosi con la vendita di prodotti di bellezza sfusi e gestito dalla cognata Concetta Di Gregorio Pennino, ha rappresentato per la città la profumeria con la P maiuscola.
La testimonianza
«Abbiamo servito una clientela vastissima che comprendeva un po’ tutte le fasce sociali, ma soprattutto quelli che cercavano un prodotto di qualità, fosse un sapone o un cosmetico - sottolinea la commerciante - ma i tempi oggi sono cambiati, anche a causa dei diversi canali di vendita che utilizzano internet e inevitabilmente attirano i compratori, rendendo più difficile il nostro lavoro.
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Il Messaggero