Nel Reatino arrivati finora 413 profughi ucraini, di cui 330 alloggiati in abitazioni private

Nel Reatino arrivati finora 413 profughi ucraini, di cui 330 alloggiati in abitazioni private
RIETI - La Prefettura, nel contesto della crisi umanitaria dei profughi in fuga dall’Ucraina, sta svolgendo un’intensa attività di coordinamento delle...

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RIETI - La Prefettura, nel contesto della crisi umanitaria dei profughi in fuga dall’Ucraina, sta svolgendo un’intensa attività di coordinamento delle iniziative messe in campo da soggetti ed Enti diversi nel territorio provinciale per la gestione dell’accoglienza per venire incontro alle esigenze alloggiative, scolastiche, sanitarie e di integrazione dei profughi.

Prosegue inoltre l’attività di monitoraggio e tracciamento delle presenze finalizzata alla conoscenza in tempo reale dell’andamento del fenomeno, ma anche al tempestivo inserimento dei nuovi arrivati nei circuiti socio-assistenziali, sanitari e scolastici per garantire l’esercizio dei diritti e delle prerogative riconosciuti.

Dal monitoraggio settimanale, concluso oggi, sono risultati presenti nei CAS 83 cittadini ucraini, mentre 330 usufruiscono di ospitalità presso privati o altre strutture (Associazioni, enti religiosi etc.). Tali dati collimano con quelli della ASL relativi al rilascio degli STP.

I dati riguardanti i CAS sono raccolti direttamente dalla Prefettura per il tramite degli enti gestori. Quelli relativi all’ospitalità presso privati o Enti sono forniti dai Sindaci e dalle FF.OO. che con precisione e tempestività, dall’inizio dell’emergenza, monitorano la situazione nei rispettivi territori.

Il dato delle presenze presso le abitazioni private appare particolarmente rilevante e testimonia – contrariamente a quanto registrato in occasione degli arrivi di profughi afghani – della generosa risposta della comunità reatina. Numerose famiglie si propongono anche per l’affido dei minori con crescente e generoso slancio.

La Prefettura, che ha avviato le procedure per un aumento consistente del numero dei posti nel circuito CAS, rivolge un appello ai soggetti – istituzionali e non – impegnati nell’accoglienza affinché sia garantito il tracciamento puntuale degli arrivi (ad iniziare dalla presentazione delle dichiarazioni di ospitalità) per consentire l’inserimento di coloro che giungono nel territorio della provincia nelle varie procedure per esigenze di ordine e sicurezza pubblica nonché sanitarie.

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Il Messaggero