«I due presepi in Vaticano non rappresentano Greccio»: critiche sull'allestimento «non fedele a quello di San Francesco»

Il presepe in Aula Paolo VI
RIETI - Regna ancora un po’ di confusione intorno al presepe di piazza San Pietro inaugurato sabato. Una grande opportunità di attenzione turistica e richiamo di...

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RIETI - Regna ancora un po’ di confusione intorno al presepe di piazza San Pietro inaugurato sabato. Una grande opportunità di attenzione turistica e richiamo di visitatori, eppure non tutti sembrano aver compreso creazione e finalità. La diocesi di Rieti ha offerto due presepi di impronta francescana, uno allestito nella Sala Nervi e uno in piazza San Pietro, entrambi curati da Fondaco Italia.


Visto l’ottocentenario del presepe di Greccio, buona parte delle persone di aspettavano che fosse proprio quello a venire raffigurato, la scena della Natività voluta nel 1223 da San Francesco, con solo il bue, l’asino e il Bambino nella mangiatoia.

La raffigurazione. Quindi la rappresentazione di quello che si va celebrando quest’anno. Invece entrambi i presepi donati raffigurano San Francesco con la Madonna e San Giuseppe, personaggi che non erano certo presenti a Greccio. «Questo non è il presepe di Greccio, questo non è il presepe di Francesco. Greccio rimane fedele alla sua tradizione. Nel nostro presepe non ci sono la Madonna e San Giuseppe. Bastava leggere le fonti francescane», scrive la Pro loco del paese, che da 50 anni di occupa di rievocare nel piazzale sotto il santuario la scena. «Credo volessero puntare all’adorazione di Francesco e Santa Chiara per la nascita di Gesù». «Ci sono evidenti errori filologici, bastava farsi aiutare da storici qualificati», altri commenti in rete. «Un conto è una rappresentazione di un evento storico realmente accaduto e un conto fare un presepe classico». Sono stati sottolineati altri errori, come quello del colore della veste liturgica, e dell’affresco di Greccio dipinto solo successivamente. Anche molti cittadini reatini, che per anni hanno faticato ad assimilare la conformazione del presepe di Greccio, promosso incessantemente dall’ex vescovo Pompili, ora faticano a capire la “licenza poetica”, e alcuni la valutano come «un’occasione persa» per far capire a un pubblico vasto l’opera di Francesco. Secondo i curatori, «il presepe (è) allestito come una vera opera d’arte realizzata a Greccio, borgo immerso tra le rocce a 700 metri di altezza, che vuol far rivivere quello voluto dal santo di Assisi. L’idea è proporre una sorta di quinta teatrale che vuol essere un abbraccio a San Francesco che probabilmente creerà anche stupore poiché al centro del presepe c’è San Francesco con in braccio il Bambinello, con la Madonna e San Giuseppe». L’opera artigianale sarà visitata da milioni di visitatori, come richiamo generale alla Valle Santa reatina che ne beneficerà in termini di richiamo e promozione. Al netto che il presepe di Greccio non sia quello.

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Il Messaggero