Presepe in Vaticano, Greccio tira dritto: «Spetta a noi farlo»

Il santuario francescano di Greccio
RIETI - «Bisogna superare i campanilismi», ma «noi andremo avanti con il progetto seguendo l’indicazione della Diocesi».  ...

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RIETI - «Bisogna superare i campanilismi», ma «noi andremo avanti con il progetto seguendo l’indicazione della Diocesi». 


Sono le parole del sindaco di Greccio, Emiliano Fabi, a Il Messaggero, dopo che il carteggio riguardante gli scambi tra il sindaco di Contigliano Paolo Lancia e il Vaticano ha fatto deflagrare la questione del presepe da realizzare per il Natale 2023 in piazza San Pietro. Progetto accordato nel 2019 dal Vaticano a Contigliano e poi, a settembre 2022, revocato, perché quel presepe dovrà essere realizzato da Franco Artese, l’artista individuato dal Comitato nazionale per l’Ottavo centenario del primo Presepe di Greccio e già autore del presepe installato a Rieti all’interno degli archi del Vescovado.

La vicenda. A Paolo Lancia - sindaco di Contigliano al lavoro da tre anni sul bozzetto del presepio - la questione non è proprio andata giù, dando così vita al botta e risposta tra lui e il Vaticano, scambio nel corso del quale Lancia ha affermato «di voler-dover necessariamente completare l’opera avviata», ritenendo «inaccettabile e impensabile l’esclusione di Contigliano». 
Raggiunto da Il Messaggero, Emiliano Fabi - sindaco di Greccio e presidente del Comitato nazionale per gli Ottocento anni del primo presepe – è ben lungi dall’aprire un fronte di battaglia con Contigliano: dall’altra parte, però, non sembra soffermarsi troppo a lungo sul quesito generale se l’autore del presepe sarà il Comitato o il Comune di Contigliano. Insomma, il dado sembrerebbe ormai tratto.

L’intervista. Come risponde il Comitato a riguardo di questa vicenda? 
«C’è oggettivamente poco da commentare - risponde Fabi - Come da fonti documentarie, il presepe di Francesco è nato a Greccio nella notte di Natale del 1223, e l’anno prossimo ci prepareremo tutti a celebrare gli 800 anni da quell’avvenimento. Del resto, fin dal 2017 la Diocesi di Rieti con in capo il vescovo Domenico Pompili ha individuato, con la Valle del Primo Presepe, in Greccio il fulcro della francescanità reatina: il Governatorato, come giusto che sia, si interfaccerà dunque con monsignor Pompili, la Diocesi e il Comitato Nazionale per Greccio 2023, che darà tutta la sua collaborazione per la riuscita del progetto del presepe».
Ha parlato con il sindaco Paolo Lancia a riguardo della questione? 
«Non ho avuto modo di confrontarmi con il sindaco di Contigliano e questa non è certo una diatriba tra noi due. Prendo l’iniziativa con uno spirito positivo e un segnale di crescente interesse per il presepe e il san Francesco della Valle Santa. Bisogna superare i campanilismi, darsi una mano, ma tenendo le cose nella giusta prospettiva. Per fare un parallelo, sarebbe come se per commemorare il grande Mattia Battistini Greccio volesse contendere qualcosa che appartiene a Contigliano». 
A questo punto, c’è la volontà di far sì che sia il Comune di Contigliano a realizzare il presepe o il Comitato? Oppure c’è la possibilità che venga realizzato in comunione tra Comune e Comitato per tentare di ridurre la frattura? 


«Certamente, noi andremo avanti con il progetto seguendo l’indicazione della Diocesi. Il Comitato nazionale è stato creato dal ministero della Cultura proprio a partire dagli 800 anni dal presepe di Greccio e vede non casualmente la mia presidenza. Proseguiremo nelle nostre intenzioni, in un progetto culturale-spirituale ed anche infrastrutturale, che partirà da Greccio ma non mancherà di coinvolgere il capoluogo Rieti e tutta la Valle Santa francescana». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero