RIETI - Gioia immensa e grossa soddisfazione per Marco Del Din, studente e rappresentante d’istituto del Liceo Classico Marco Terenzio Varrone, che non solo ha trionfato al...
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Quest’anno il Premio “Aristophaneum”, organizzato dal Liceo Classico e Linguistico Statale Aristofane di Roma, giunto alla settima edizione e dedicato proprio al famoso commediografo greco, proponeva una precisa tipologia di prova: alla traduzione di alcuni versi tratti dalle commedie di Aristofane, si affiancava la richiesta di stesura di un saggio breve, che prendesse in considerazione aspetti della civiltà classica e che mettesse a confronto autori e testi antichi e moderni. L’evento, che ha registrato una notevole partecipazione da parte di ragazzi di tutta la penisola, si è svolto lo scorso fine settimana e presentava il seguente tema: “Pensare la pace”.
Del Din, che, oltre ad una straordinaria prova, ha inoltre ottenuto un premio di 500 euro, è risultato lo studente che ha realizzato la più precisa e accurata traduzione del passo proposto, ma allo stesso tempo si è distinto anche per un ottimo saggio breve, che ha stupito una giuria composta da importanti esperti di lingua e letteratura classica.
Come già annunciato, il giovane reatino non si è però fermato qui. Marco, con un ottimo quarto posto, si è distinto anche al Premio Letterario “C’era una svolta”, organizzato dal Liceo Giordano Bruno di Albenga, in provincia di Savona, e giunto alla ventesima edizione. Tra gli elaborati di quasi duemila partecipanti, il racconto dello studente, scorrevole e originale, è stato scelto come uno dei finalisti dalla scrittrice Melania Mazzucco, vincitrice nel 2003 del Premio “Strega” con il libro “Vita”. La premiazione si è svolta, proprio come quella dell’ ”Aristophaneum”, lo scorso sabato, 25 marzo, ad Albenga e, in virtù del piazzamento conseguito, Del Din ha portato a casa un premio in denaro di 200 euro.
“Essere venuto a conoscenza di questi due meravigliosi risultati nell’arco di così poco tempo- confessa Marco - è stata un’emozione indescrivibile. Mi è sempre piaciuto partecipare a competizioni di questo tipo, ma non pensavo assolutamente che avrei potuto ottenere delle posizioni così alte. Quando ho saputo dei due piazzamenti, niente di quello che mi era stato comunicato mi sembrava vero. Ne è valsa davvero la pena- conclude lo studente- e mi auguro che queste esperienze possano ritornare utili negli anni a venire”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero