Rieti, il “popolo della felpa” chiede a Pirozzi di ritirare le dimissioni Mobilitazione ad Amatrice

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AMATRICE - Il sindaco Sergio Pirozzi si è dimesso, ma ad Amatrice i suoi sostenitori non si arrendono. Ha così preso vita un movimento spontaneo di cittadini il cui...

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AMATRICE - Il sindaco Sergio Pirozzi si è dimesso, ma ad Amatrice i suoi sostenitori non si arrendono. Ha così preso vita un movimento spontaneo di cittadini il cui nome riprende allegoricamente proprio la felpa con scritto “Amatrice” che Sergio Pirozzi, poco prima delle dimissioni, aveva definito «consunta, rattoppata».


«E’ morto lo spirito della felpa», aveva detto Pirozzi per esprimere delusione e stanchezza, ma il suo popolo non ci sta. Il popolo della felpa, questo il nome che si è dato il Movimento, ha aperto un gruppo su Facebook che, in pochissime ore, ha già raggiunto centinaia d’iscritti, e lancia i suoi appelli anche su twitter, con il profilo @LaFelpasiamonoi. «Sui social - scrive in una nota il popolo della felpa - tantissime foto di sostenitori con indosso la felpa con la scritta «Amatrice», e centinaia di messaggi e manifestazioni di affetto all’uomo Pirozzi, oltre che al politico, postate in queste ore da tutta Italia, perché Sergio Pirozzi non è solo l’uomo che ha coltivato e concretizzato il sogno di un’altra Amatrice, ma è anche l’uomo che ha saputo unire in associazione tanti comuni dimenticati, montani e insulari, per rivendicare il loro diritto di esistere.

La Felpa siamo noi - si legge ancora - e rappresenta i nostri valori, quelli delle tante battaglie di civiltà portate avanti con successo assieme al nostro sindaco, sempre in difesa dei diritti dei più deboli, di quell’Italia minore in cui le persone scelgono di continuare a vivere nonostante l’isolamento, i disagi, perché vivere lontano dalle grandi città non deve essere considerato un reato. La felpa racchiude in se il nostro senso di orgoglio, un angolo d’Italia in fermento, che sta finalmente valorizzando il proprio patrimonio artistico, culturale, gastronomico, naturalistico, che forse non ha eguali, con azzeccate politiche di sviluppo. La felpa rappresenta anche le nostre vittorie, pur con tanta fatica, abbiamo saputo difendere il nostro ospedale, il liceo scientifico, l’Istituto alberghiero. La felpa rappresenta il nostro vanto per essere uno dei Borghi più belli d’Italia, per le percentuali da record nella raccolta differenziata, per il trend positivo nel settore del turismo, per i tanti premi e riconoscimenti ricevuti, per essere diventati sinonimo del fare le cose per bene.

La felpa - proseguono i sostenitori di Pirozzi - rappresenta una nuova idea di futuro a cui non vogliamo rinunciare, perché una felpa è per sempre e la indossa chi ha deciso di sacrificare un po’ di se stesso per inseguire un sogno.

E allora, tutti noi felpe che abbiamo conosciuto Sergio Pirozzi, che ci riconosciamo in questi valori e ideali autentici, tutti noi che non siamo disposti a perderlo, uniamoci e facciamogli sentire che lo “spirito della felpa” è vivo, non si è mai spento, solo così forse potremmo riprenderci il nostro sindaco». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero