Polizia penitenziaria, la Fns Cisl: «Pasto take away, ma dove consumarlo?»

Polizia penitenziaria, la Fns Cisl: «Pasto take away, ma dove consumarlo?»
RIETI - «Perplessità per quanto sta accadendo, anche, nella Regione Lazio nei 14 istituti penitenzairi  dove al personale di Polizia Penitenziaria, che non...

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RIETI - «Perplessità per quanto sta accadendo, anche, nella Regione Lazio nei 14 istituti penitenzairi  dove al personale di Polizia Penitenziaria, che non possiede la certificazione mediante Green Pass, viene assegnato un pasto take away, senza però prevedere un luogo idoneo dove tale personare può permettersi la consumazione del pasto», si legge nella nota della Fns Cisl, a firma del segretario generale Lazio Massimo Costantino.


«Ci duole  evidenzaire  che le rappresentanze sindacali non risultano essere state coinvolte, poichè i contratti e le normative vigenti prevedono incontri  sul benessere del personale ed anche sulle mensa obbligatoria di servizio, ma si è preferito agire in un modo alquanto discutibile, unilaterale, impedendo la possibilità di  congedere , almeno in una prima fase temporanea e quindi momentaneamente,  dei  buoni pasti,  data la percentuale minima del personale spovvisto di green pass».


«È notorio che le occasioni di contatto, anche prolungato, non siano riscontrabili soltanto nei locali adibiti a mensa di servizio, ma soprattutto nei luoghi abituali di lavoro, nelle camerate, negli alloggi di servizio e, non da ultimo, nei penitenziari sovraffollati - ma qui , invece, si fa finta che ciò sia  tutto è possibile mentre in mensa no».


«Occorre  ricercare quel contemperamento delle esigenze rappresentate con il fine di salvaguardare, prioritariamente, la salute pubblica, ma anche il diritto e la dignità dei singoli operatori che, come è noto, operano in un regime di specificità di status e d'impiego, non di rado per far fronte ad esigenze imprevedibili e con orari certamente non programmabili».  

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Il Messaggero