Rieti, l'impianto di rifiuti inerti di Poggio Nativo torna in aula ma viene subito stoppato

Fonte Nocera
RIETI - La maggioranza di Poggio Nativo prova a sparare l’ultima cartuccia a favore della Ress, ditta che vuole realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti inerti a...

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RIETI - La maggioranza di Poggio Nativo prova a sparare l’ultima cartuccia a favore della Ress, ditta che vuole realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti inerti a Fonte Nocera (foto), ma il meccanismo si inceppa. La delibera per la riapprovazione dell’impianto era stata infilata in coda all’ordine del giorno di un consiglio comunale di fine luglio. Si sarebbe dovuta discutere lunedì, ma la minoranza Primavera, guidata da Veronica Diamilla, sconcertata dal vedere nuovamente il punto all’ordine del giorno, si è imposta. Ottenendo il rinvio a data da destinarsi.


LE TAPPE
La Ress, mesi addietro, dopo una lunga battaglia del comitato No discarica Fonte Nocera, aveva desistito, ritirando l’istanza di Valutazione di impatto ambientale (Via), ritenuta indispensabile, ai fini dell’autorizzazione, dalla Regione. Sembrava che la ditta avesse rinunciato a realizzare l’opera, in realtà stava solo studiando nuove strade da percorrere.

«Il 27 febbraio - ha spiegato il capogruppo d’opposizione, Veronica Diamilla - è uscita una delibera regionale, la 132, che ha aggiornato le norme relative al procedimento di Via, stabilendo che tra gli allegati all’istanza, in caso di necessità di variante al piano regolatore, deve essere inserita una delibera di consiglio nella quale l’assise si esprima sulla trasformazione dell’area. Un iter che vale, però, solo per le opere pubbliche e non per gli interventi privati. Tra l’altro nel caso serva una variante, l’amministrazione deve produrla e occorre molto più tempo».

LA MINORANZA
I consiglieri di minoranza, dopo aver letto la bozza di delibera, hanno evidenziato subito le anomalie presenti nell’atto. «La delibera - ha continuato Diamilla - non aveva proprio ragione di esistere dal punto di vista procedurale, perché l’iter avviato non era corretto. Se l’avessero presentata l’avremmo impugnata. E’ chiaro che si trattava di un tentativo di ottenere da parte dell’Ente una sorta di nulla osta. Con l’approvazione della delibera il consiglio comunale si sarebbe detto d’accordo sia alla realizzazione dell’opera sia all’eventuale variante che, in base alle nuove norme, viene automaticamente prodotta dalla Regione».


Ma sotto la pressione della minoranza Primavera, la maggioranza ha optato per il ritiro del punto, motivandolo con la necessità di ulteriori approfondimenti tecnici. Mentre l’opposizione spera di riparlarne, se proprio deve, alla prossima legislatura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero