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RIETI - Almeno cinque persone, tutti professioniste del furto con destrezza, per un colpo studiato nei minimi particolari, probabilmente per mesi. Senza escludere sopralluoghi nella gioielleria colpita, tanto che i carabinieri, oltre alle telecamere di sorveglianza poste nella zona di via Giuseppe De Vito e zone limitrofe, hanno acquisito anche le videoregistrazioni del circuito interno del locale, razziato la scorsa notte, dopo una spaccata. Filmati che saranno visionati con la massima attenzione, alla ricerca di volti che in qualche modo già risultano conosciuti, se non proprio schedati.
Fa discutere a Poggio Mireto il colpo alla gioielleria Boccacci, situata lungo la Passeggiata. Fa discutere e impegna alacremente i carabinieri della compagnia di Poggio Mirteto, da subito sulle tracce dei malviventi. Almeno cinque, come detto in apertura. Numero che si evince dal modus operandi e dal lavoro che i ladri hanno dovuto portare a termine.
La dinamica. I ladri, ricordiamo, hanno sfondato le vetrine e poi razziato ogni scaffale, portandosi via oro e preziosi ancora da quantificare ma sicuramente molto ingente. L’allarme è scattato in piena notte, alle 3.20 di ieri. Da quanto è stato ricostruito, i malintenzionati, che sicuramente avevano pianificato nei dettagli il colpo, hanno agito in pochi minuti, dall’arrivo alla fuga, fino a fare perdere, almeno per il momento, le loro tracce. I malviventi hanno infatti sfondato le vetrine e sono così entrati all’interno della gioielleria mirtense, riuscendo, in una azione durata pochi minuti, a trafugare tutto quel che era contenuto nelle vetrine e all’interno del negozio. Un colpo velocissimo, al termine del quale i ladri sono scappati, forse a bordo di un’autovettura che era posizionata nelle immediate vicinanze del negozio, su cui li attendevano dei complici per poi dileguarsi.
I punti. Le indagini condotte dai militari mirtensi dovranno innanzitutto fare chiarezza sulle modalità dell’azione: chiarire, quindi, se per distruggere le vetrine la banda abbia usato un ariete sfondaporta oppure un automezzo. Saranno i filmati registrati dalle telecamere a circuito chiuso di videosorveglianza dell’oreficeria a fornire i dettagli ancora mancanti su quanto avvenuto e sulle modalità dell’azione.
I precedenti. Una modalità, quella del furto con spaccata, che non rappresenta una novità in Sabina, anche in tempi recenti. Solo per citare alcuni episodi avvenuti negli ultimi cinque anni, nel maggio del 2017, i ladri avevano agito contro l’Agrifertil di Passo Corese, sfondando i muri e sottraendo prodotti agricoli contenuti nel negozio lungo la Salaria vecchia, per un valore di migliaia di euro. Lo scorso febbraio, invece, un furto con spaccata aveva coinvolto l’ufficio postale di Montebuono, con i ladri che erano riusciti a sradicare la cassa automatica del Postamat.
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Il Messaggero