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RIETI - I colori arcobaleno agli scalini della piazza Anfiteatro al Bivio di Cantalice e i riferimenti alla comunità gay scatenano una polemica.
A esprimere il suo pensiero è il consigliere di minoranza di Cantalice, Paolo Dionisi, in forza a “Destra Sociale” in “Fratelli d'Italia”. «Una piazza arcobaleno, qualcuno sussurra che sia molto ben vista dalla comunità omosessuale - scrive Dionisi in una nota. - La Festa dell'Unità è alle spalle, così come l'inaugurazione della piazza Anfiteatro al Bivio di Cantalice, per l'occasione vestita a festa, colorata nei suoi scalini con tinte multicolore tipiche della bandiera della pace, vessillo amato dalle rappresentanze omosessuali. Si tratta di un'oscenità, per lo più divisiva, altro che Unità. Non ho nulla contro la comunità omosessuale, comunità peraltro praticamente assente in questo paese, ma le tinte date per l'occasione della festa del Partito democratico è un qualcosa di inopportuno, che sta facendo discutere, dividendo la popolazione.
Qualcuno già dice che i colori verranno rimossi - aggiunge - ma non tutti ne sono sicuri. Per questo, Paolo Dionisi, Claudio Miccadei e i consiglieri di minoranza, faranno da cani da guardia a questo scempio inviso da ampi strati della popolazione».
Arcigay Rieti. «In riferimento al comunicato stampa del consigliere di minoranza del Comune di Cantalice ci tengo a fare alcune precisazioni - osserva Domenico di Cesare, presidente di Arcigay Rieti LGBT+. - La comunità LGBT+ (la cui bandiera non è uguale a quella della pace!) ama, ovviamente, tutto ciò che rappresenta la pace, in piena sintonia con quanto d’altronde sancito anche dalla Costituzione Italiana (Art. 11: «L'Italia ripudia la guerra […] come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente […] alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni»), testo che dovrebbe fungere da costante faro nel giudizio e nell’operato di chi fa politica. Leggo quindi con piacere che un amministratore pubblico del Comune di Cantalice avverte il bisogno di fare sapere di non avere nulla contro la comunità omosessuale locale (excusatio non petita, accusatio manifesta?) che, sostiene (non si sa bene in base a quali dati scientificamente affidabili) essere assente (da Cantalice). Qualora comunque l’amministratore di Cantalice, non eccessivamente esperto in bandiere, sia punto da vaghezza di vedere con i suoi occhi da quali colori è composta la bandiera della comunità LGBT+, può vederli rappresentati anche in una panchina che il vicino Comune di Poggio Bustone ospita da due anni nel centro storico del paese e al quale va, ancora una volta, il ringraziamento di Arcigay Rieti LGBT+».
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