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RIETI - Combattere lo stigma e i pregiudizi verso i pazienti, sensibilizzare la popolazione e abbattere il muro che ancora circonda la salute mentale, ma anche ridisegnare la rete dei servizi e il sistema di cura offerto, proponendo interventi flessibili, rinnovati ed integrati nella gestione delle nuove forme di sofferenza psichica che dilagano in diversi contesti della vita e che l’attualità dell’emergenza Covid ha messo in luce, amplificandone la portata.
Questi i pilastri su cui poggia il nuovo “Piano d’azione sulla salute mentale e sulle dipendenze patologiche della Asl di Rieti per il triennio 2021-2023” presentato presso l’Aula Magna aziendale dal Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo, alla presenza, in call, dell'Assessore regionale alla Sanità e all'Integrazione Socio Sanitaria Alessio D'Amato. Responsabili scientifici della Web Conference dal titolo “Dalla Clinical Governance alla Recovery: nuove frontiere e nuovi modelli per la presa in carico integrata dei pazienti complessi e nuovi modelli organizzativi” il Direttore del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’ospedale de’ Lellis di Rieti Massimiliano Bustini e il Responsabile delle Attività Terapeutiche Riabilitative per i disturbi da uso di sostanze e nuove dipendenze Simone De Persis.
«In questo ultimo triennio - ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze patologiche della Asl di Rieti Gabriella Nobili - l’evoluzione dei servizi afferenti al Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Rieti, hanno determinato un progressivo aumento dell’offerta e una sostanziale riduzione del gap di domanda insoddisfatta.
«Per il prossimo triennio offriremo al territorio della provincia di Rieti – ha sottolineato il Direttore Generale della Asl di Rieti Marinella D’Innocenzo - un’azione sanitaria aziendale ancora più incisiva e sinergica tra le varie strutture preposte alla tutela della Salute Mentale aziendali. Lo faremo ridisegnando la rete dei servizi della salute mentale psichiatrici e delle dipendenze, per rispondere in modo più appropriato ai nuovi bisogni. La sfida sarà quella di realizzare un cambiamento culturale e organizzativo con la finalità di unire competenze dei vari servizi e lavorare in equipe multi-professionali per garantire interventi terapeutici multimodali: l’apertura a breve di una REMS, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza destinata ad accogliere pazienti affetti da patologie psichiatriche e patologie d’abuso, è uno dei tasselli di questa nuova sfida».
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