Rieti, le mille emozioni ricordando Peppino Impastato: il fratello Giovanni alla libreria Moderna

Giovanni Impastato alla libreria Moderna
RIETI - Serata all’insegna della legalità e della memoria in compagnia di Giovanni Impastato, che ha ripercorso la tragica storia di suo fratello Peppino e di sua...

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RIETI - Serata all’insegna della legalità e della memoria in compagnia di Giovanni Impastato, che ha ripercorso la tragica storia di suo fratello Peppino e di sua madre Felicia, divenuti punti di riferimento nella lotta alla mafia. L’incontro, condotto dalla giornalista e scrittrice Mimma Scigliano, si è tenuto ieri alla Libreria Moderna di via Garibaldi, piena di spettatori di tutte le età rimasti affascinati dal coraggio della famiglia Impastato.


Toccante e pieno di interesse il racconto di Giovanni, che ha rivissuto tutte le tappe della sua vita con il fratello, entrando anche nei dettagli della loro infanzia, soffermandosi sulla morte dello zio Cesare Manzella, boss dell’epoca, avvenimento che indusse Peppino a cominciare la sua lotta, portata avanti a colpi di ironia, tramite le provocanti trasmissioni da Radio Aut e i piccanti articoli di giornale.

“L’ironia di mio fratello, era qualcosa che la mafia non poteva tollerare” ha ricordato Giovanni, rivolgendosi con ardore ai giovani presenti all’evento, che hanno mostrato molto interesse con le loro domande. Dopo la morte di Peppino il 9 maggio 1978, Impastato si è soffermato sulla lotta di Felicia per rendere giustizia a suo figlio, fatto passare per attentatore suicida anche dalle autorità.

Commovente il ricordo della madre come una donna forte e decisa: “Non era una persona colta, però era molto intelligente – ha raccontato Giovanni – Riuscì a mettere in crisi i boss di Cinisi grazie alla sua caparbietà”. Una battaglia difficile, quella di Felicia, che si è conclusa nel 2002 con la condanna all’ergastolo di Gaetano Badalamenti per l’omicidio di Peppino.


Due prove di coraggio, narrate oltre che da vari lavori cinematografici, anche da molti libri tra cui uno dello stesso Giovanni Impastato: “Resistere a Mafiopoli” scritto in collaborazione con Franco Vassia. L’incontro si è concluso con la proiezione del più celebre omaggio a Giuseppe Impastato, “I cento passi” di Marco Tullio Giordana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero