Rieti, Elena Micheli campionessa mondiale universitaria: «Bello sentirsi dire di essere il futuro di uno sport». La gioia di Panetti

Elena Micheli
RIETI - C’è anche un po’ di Rieti nella medaglia d’oro che, dai Mondiali Universitari di pentathlon moderno conclusisi a Budapest, arriva fino in Italia....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - C’è anche un po’ di Rieti nella medaglia d’oro che, dai Mondiali Universitari di pentathlon moderno conclusisi a Budapest, arriva fino in Italia. E’ appesa al collo della 19enne Elena Micheli, l’azzurra con le radici paterne a Cantalice che, in forza al gruppo sportivo dei Carabinieri, si è portata a casa la vittoria nella finale femminile dei Mondiali ungheresi. Preso il comando della classifica grazie al suo miglior crono nel nuoto, la Micheli ha perso leggermente terreno nella scherma, recuperandolo però con l’ultima, definitiva prova della combinata laser run, dove ha commesso soltanto tre errori nella seconda serie di tiro, autrice di una rimonta che, già dalla terza frazione, l’ha fatta balzare al comando, tagliando così in solitaria il traguardo della finale.


Della Micheli, il reatino team leader degli azzurri del pentathlon, Ennio Panetti, dice senza giri di parole: «In campo femminile, insieme alle due sorelle Tognetti (le due sabine Francesca e Aurora, ndr) Elena è fra le promesse più importanti del pentathlon moderno italiano. Corre forte e deve aggiustare un po’ il tiro nella scherma: ma rappresenta il futuro della nazionale».

«Il gruppo azzurro è promettente e su di noi si può costruire tanto - commenta Elena - ma Aurora e Francesca (anche loro nel gruppo sportivo Carabinieri, ndr) sono due persone alle quali sono molto legata, ed è bello sentirsi dire di essere il futuro di uno sport come il nostro che, in Italia, non è fra i più conosciuti».

A Cantalice, per Elena, è rimasto il ramo paterno della famiglia: ma la sua avventura nel pentathlon è cominciata a Roma, a sei anni, in forza alla Ss Lazio, fino all’ingresso nei Carabinieri, passando per la vittoria all’Europeo Giovanile del 2015 in categoria Youth B e il secondo posto al Mondiale Giovanile di Praga lo scorso anno, oltre alla miriade di titoli nazionali conquistati fino a oggi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero