Rieti, il finalista del Premio “Strega” Paolo Di Paolo oggi alla libreria Moderna

Paolo Di Paolo
RIETI - ​È considerato uno dei nomi più talentuosi del panorama letterario italiano, ed è arrivata proprio in questi giorni un’altra grande...

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RIETI - ​È considerato uno dei nomi più talentuosi del panorama letterario italiano, ed è arrivata proprio in questi giorni un’altra grande consacrazione per lo scrittore Paolo Di Paolo, che sarà oggi alle 18 alla libreria Moderna di Rieti per la presentazione del suo libro “Senza umani”, edito Feltrinelli. Un libro arrivato solo qualche giorno fa tra i 12 finalisti del Premio Strega: «Sono molto felice - dice lo scrittore - già undici anni fa arrivai allo Strega e mi classificai terzo, avevo solo trent’anni e fu il momento che mi fece scommettere definitivamente sul mio lavoro». Oggi, una gioia che ha il sapore di una consacrazione, seppur Di Paolo abbia già collezionato decine di prestigiosi premi: «Li prendo non come appuntamenti solenni, ma come preziose opportunità di dare al libro visibilità e vita più lunga. Ho investito molte energie su “Senza umani”». 

Libro intenso, che parla di memoria e turbamento, di un uomo che tenta di riallacciare i fili della propria vita dal punto in cui si erano interrotti. Data alle stampe lo scorso settembre, la sua ultima fatica letteraria miete vendite e riscontri, e con quella reatina arriva alla presentazione numero settantacinque: «Quello della promozione è a tutti gli effetti un secondo lavoro, un investimento a largo raggio che consente di fare conoscenze e allacciare rapporti. Nel marasma delle pubblicazioni di oggi, non puoi pensare che in un mercato così affollato un libro reagisca da solo». Nella prima pagina del volume appare il timbro “Questo romanzo non è prodotto da un’intelligenza artificiale”: «Sono il primo in assoluto ad averlo messo e sono certo che non sarò l’unico. È stata una mia scelta poi approvata dall’editore, un’idea che nasce anche come provocazione e chiarisce sul titolo, spiegando al lettore che è un prodotto frutto della mente umana. Non è una chiusura al progresso tecnologico, ma credo che sia necessario porre un confine dove c’è molta confusione. La trovo una dimostrazione di onestà: chiarisco che sto sottoponendo al lettore un prodotto umano, che dietro ci sono sentimenti, ansia e sudore, parti integranti del processo creativo. Ed essendoci dietro una persona, il valore aggiunto è che c’è anche l’imperfezione umana». Un percorso, quello di Di Paolo, classe 1983, che ha bruciato tutte le tappe: «Il vantaggio è stato di cominciare molto presto e raccogliere precocemente i frutti. Lo dico sempre anche ai ragazzi: quello che ti salva, è riconoscere in fretta una passione».
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Il Messaggero