Rieti, ospedale: auto in sosta vietata bloccano i bus e le ambulanze

Auto in sosta (foto Cosentino)
RIETI - Bus bloccati dalle auto in divieto di sosta. Episodi che si ripetono un po' ovunque, ma che diventano preoccupanti e, soprattutto, pericolosi quando i bus restano...

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RIETI - Bus bloccati dalle auto in divieto di sosta. Episodi che si ripetono un po' ovunque, ma che diventano preoccupanti e, soprattutto, pericolosi quando i bus restano incastrati all'ingresso dell'ospedale (nella foto) e bloccano il passaggio della ambulanze. E' ciò che accade praticamente tutti i giorni davanti al de Lellis, dove gli autisti della Asm sono costretti a vere e proprie gimkane con bus lunghi più di 12 metri. «Lavorare in questo modo è diventato impossibile. Abbiamo segnalato la vicenda più volte, ma nessuno si muove»: si sfogano così alcuni autisti.


IL NODO
Il punto caldo è quello del piccolo tratto di strada tra via Baroni e via Kennedy. In quel lembo di asfalto di una cinquantina di metri, a ridosso del cancello dell'ospedale, da sempre è sistemata la fermata del capolinea della Asm. I bus arrivano da via Greco, percorrono via Baroni, sfruttano quel piccolo tratto di strada per la sosta e la ripartenza e poi svoltano in via Kennedy per imboccare di nuovo via Baroni in senso opposto. «Ogni mattina troviamo auto in sosta vietata - raccontano gli autisti - e non riusciamo a passare con i bus. Con mezzi come i nostri non è facile fare manovra, né si può azzardare troppo. Quello che preoccupa è che, in alcuni casi, siamo rimasti incastrati bloccando anche la via d'accesso al pronto soccorso». Gli autisti hanno provato a chiamare i vigili, ma gli interventi sono sempre stati rari. In una delle ultime telefonate, un autista ha scoperto qual è il problema.

«Dalla Municipale - racconta - mi hanno spiegato che quel tratto di strada sarebbe di competenza del consorzio industriale. Dicono di non poter intervenire, se non in maniera limitata». La richiesta di intervento e le eventuali modifiche, stando a quanto spiegato dai vigili, dovrebbe arrivare direttamente dal consorzio. Una risposta che lascia spazio a molti dubbi, soprattutto preoccupa perché le denunce degli autisti Asm vanno avanti da anni. Un ritardo che, davanti a un ospedale, può costare davvero caro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero