Rieti, sala parto nel caos: le otto ostetriche ancora a casa

La sala parto del de Lellis
RIETI - Sono ancora in malattia otto ostetriche del San Camillo de Lellis alle quali in queste ore sono arrivate le attese visite fiscali. Nessuno però si è ancora preoccupato...

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RIETI - Sono ancora in malattia otto ostetriche del San Camillo de Lellis alle quali in queste ore sono arrivate le attese visite fiscali. Nessuno però si è ancora preoccupato di verificare se le dichiarazioni in merito ai turni massacranti fossero o meno realtà. «Interveniamo solo dopo precisa denuncia da parte di lavoratori o sindacato», aveva detto giorni fa Giuseppe Diana, direttore dell'ufficio provinciale del lavoro. Detto fatto. Ieri mattina (venerdì) il segretario della Cgil funzione pubblica Gianni Ciccomartino ha richiesto formalmente alla direzione territoriale del lavoro di verificare la congruità degli orari di lavoro e della turnistica degli addetti alla sala parto con le disposizioni normative e contrattuali relative agli orari di lavoro. Una richiesta spedita via fax e attraverso la posta elettronica certificata.




«Se c'è una richiesta ufficiale - dice ora Diana - disporrò una verifica nei primi giorni della prossima settimana». Nel frattempo sul tema è intervenuto anche l'assessore regionale Fabio Refrigeri dicendosi certo che la nuova giunta avvierà un nuovo corso rispetto all'ospedale reatino. «Ci adopereremo - spiega Refrigeri - affinché, nonostante le difficoltà economiche, le sale operatorie siano entrambe disponibili e affinché venga colmata la lacuna del personale». Intanto, per rispondere alle tante preoccupazioni delle donne che chiedono certezze su una situazione che appare ancora lontana dall'esser risolta, alcune ostetriche hanno utilizzato i social network. Una scelta che pare abbia infastidito i vertici Asl.



Le donne di Rieti, incuranti di chi si preoccupa più di Facebook che della realtà, si stanno mobilitando per organizzare una assemblea pubblica, magari in ospedale o in concomitanza con l'incontro previsto per martedì 3 dicembre in direzione Asl. Incontro che aveva al centro altre tematiche, ma che dopo i fatti del blocco parto non potrà non vedere modificato l'ordine del giorno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero