Amatrice e Accumoli, orsi all’attacco degli alveari: gli apicoltori lanciano l’sos

Gli apiari danneggiati
RIETI - Non si fermano gli attacchi degli orsi agli alveari ad Accumoli ed Amatrice. Anche durante inverno gli apicoltori sono stati vittime della distruzione degli apiari e...

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RIETI - Non si fermano gli attacchi degli orsi agli alveari ad Accumoli ed Amatrice. Anche durante inverno gli apicoltori sono stati vittime della distruzione degli apiari e l’Associazione apicoltori alto Lazio si è rivolta al presidente del consiglio, Giorgia Meloni, con una lettera indirizzata anche a tutte le istituzioni locali. «Il fine che ha sempre animato la nostra associazione è la convinzione che con lo sviluppo dell’attività apistica possano emergere elementi di attrattività ambientale ed economica per i giovani e per le aree interne del Reatino - scrive il presidente dell’Associazione, Rinaldo Amorosi. - Negli ultimi anni, in particolare in quello appena trascorso, una nuova difficoltà sta investendo le persone e le attività apistiche nelle aree interne dell’Appennino centrale».

Le tappe. La compatibilità ambientale evocata è quella con l’orso bruno marsicano, animale selvatico protetto, che attivo anche nelle zone esterne alle aree parco. Da qui la necessità di elaborare un report degli attacchi subiti nel 2022. «Abbiamo iniziato a registrare i dati degli attacchi e delle altre segnalazioni all’incremento dei casi di avvistamento o di danneggiamenti - prosegue Amorosi. - I dati sono da considerarsi per difetto, in quanto molte incursioni, negli anni scorsi, non sono state attribuite agli orsi per incredulità o perché le persone non conoscono le modalità di comunicazione degli eventi o perché magari non si è voluto comunicare gli eventi, avendo timore di ripercussioni».

I dati. Censiti, nel solo 2022, 22 attacchi: dai dati, l’Aaaò deduce la presenza sul territorio di due orsi. Le proposte fatte al governo vanno dal «prevedere modalità di gestione per far sì che il rimpiazzo degli apiari oggetto di attacco sia veloce, a carico degli enti di governo del territorio e con esclusivo materiale genetico di “apis mellifera ligustica locale”» alla «revisione delle politiche di gestione degli orsi che consentano la sicura, regolare ed economicamente sostenibile attività apistica, in particolare nelle aree esterne alle aree protette e che consentano di non rendere vani gli investimenti privati e comunitari per il settore apistico».


Gli apicoltori richiedono l’immediata fornitura a titolo gratuito delle recinzioni elettrificate per tutti gli allevamenti apistici presenti nelle zone soggette ad attacco. Si chiede la considerazione del comparto apistico come attività di interesse nazionale e meritevole di azioni di prevenzione ai danni della loro attività. Chiesta la modifica delle istruzioni operative regionali, che includano nelle fattispecie aziendali risarcibili le aziende non dotate di durc e sprovviste di fascicolo aziendale e nuove fonti di finanziamento delle recinzioni elettrificate, «in modo che possano accedervi apicoltori per autoconsumo anche tramite le Associazioni degli apicoltori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero