Rieti in forze alle Olimpiadi, a Rio anche la fisioterapista dell'Esercito Federica Dionisi: seguirà gli atleti

Rieti in forze alle Olimpiadi, a Rio anche la fisioterapista dell'Esercito Federica Dionisi: seguirà gli atleti
RIETI - Oltre ai rappresentanti dell’atletica reatina (Maria Benedicta Chigbolu, Matteo Galvan e Maria Enrica Spacca), Rieti sarà presente alle Olimpiadi di Rio De...

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RIETI - Oltre ai rappresentanti dell’atletica reatina (Maria Benedicta Chigbolu, Matteo Galvan e Maria Enrica Spacca), Rieti sarà presente alle Olimpiadi di Rio De Janeiro anche in altra maniera. Non si tratta di un partecipante alle competizioni ma di qualcuno che seguirà gli atleti da un punto di vista fisico. E’ la reatina Federica Dionisi, 28 anni compiuti proprio in prossimità dei Giochi, fisioterapista dell’Esercito, che sarà aggregata al seguito della nazionale italiana di nuoto di fondo.


Entrata nelle Forze Armate nel 2013, Federica ha conseguito la specializzazione presso il Centro sportivo olimpico della Cecchignola maturando una valida esperienza tanto da essere inserita fuori delegazione nello staff della rappresentativa italiana di nuoto di fondo che attualmente si trova a La Loma, in Messico, per ultimare la preparazione prima di volare a Rio e gareggiare nel suggestivo tratto di mare di Copacabana. Infatti le gare di fondo (5, 10 e 25 km.) si disputano in mare aperto.

Prima di entrare nell’Esercito, Federica non aveva praticato discipline sportive particolari ma una volta specializzatasi in fisioterapia è iniziato quasi subito il contatto con gli atleti. «In particolare – spiega la Dionisi – nel nuoto di fondo oltre alla prevenzione e alla cura degli infortuni si lavora molto per garantire alla muscolatura energia, resistenza ed elasticità vista la lunga durata delle gare. Inoltre si provvede anche al rifornimento dei nuotatori durante la competizione perché la fatica brucia tantissime calorie. Infine, dopo la prova, è molto importante lavorare sullo scarico muscolare per rilassare l’organismo assai provato».

In particolare, la caporale Dionisi sarà a stretto contatto con Rachele Bruni (6 titoli europei nei 5 km) – nella foto insieme alla fisioterapista reatina –Arianna Bridi (campionessa italiana nei 5 km.), Simone Ruffini (campione del mondo nei 25 km.), Federico Vanelli (campione europeo) e Alice Franco.

Sarà un’esperienza nuova e interessante.
«Il battesimo della competizione l’ho avuto a giugno a Omegna in una gara indoor ma ovviamente a Rio De Janeiro sarà tutta un’altra cosa. Pur non gareggiando, la tensione dell’agonismo salirà anche per chi ruota attorno agli atleti e deve metterli nelle condizioni migliori per competere».

Si gareggerà in una delle spiagge più belle del mondo, a Copacabana.
«Esatto, anche se a Rio credo ci sarà poco tempo per distrarsi ammirando quei luoghi. Ma spero di trovare comunque qualche momento di libertà per poter fissare anche dei bei ricordi extrasportivi».

Timori per la sicurezza o per il virus Zika che ha indotto diversi atleti di varie nazioni a rinunciare?
«La sicurezza non deve diventare un’ossessione anche se un po’ di prudenza non mancherà, ma credo che il governo brasiliano farà tutto il necessario per garantirla. Quanto ai rischi medici, si va preparati con tutte le cautele del caso dopo aver svolto un’adeguata prevenzione».


A Federica Dionisi auguriamo una bella Olimpiade sotto ogni punto di vista. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero