Rieti, la storia. Da Contigliano a Roma e ritorno per sessant'anni insieme

Elvezio e Terzina con i nipoti
Sessant'anni insieme, nella buona e nella cattiva sorte: è la bella storia di Elvezio Pizzuti e Terzina Calanchini, che stamattina saliranno a Fonte Colombo insieme ai...

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Sessant'anni insieme, nella buona e nella cattiva sorte: è la bella storia di Elvezio Pizzuti e Terzina Calanchini, che stamattina saliranno a Fonte Colombo insieme ai figli Massimo, Eleonora e Roberta e ai nipoti Ilaria, Davide, Irene, Silvia e Giulia per una benedizione speciale da padre Marino. Elvezio e Terzina si sposarono a Roma, nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, il 28 aprile del turbolento 1948. Nella storia della loro famiglia quella dell'Italia semplice e sana di una volta: "Ci siamo conosciuti a 14 anni, tutti e due di Contigliano, non ci siamo più lasciati", racconta Elvezio, oggi 86enne, che da buon contiglianese ha lavorato una vita negli alberghi - "Stavo all'Hotel Mediterraneo eh" - salvo aspettare la pensione per tornare da Roma, quartiere Tuscolano, al paese. In mezzo è passata una vita: "Io lavoravo, Terzina stava a casa, insieme abbiamo tirato su tre figli, li abbiamo fatti studiare, li abbiamo aiutati a sistemarsi. Ma per me non è esistito altro se non casa e lavoro". Nel 1987 il ritorno a Contigliano Alta, nella casa che fu di papà Pietro, maestro di banda (ed Elvezio buon clarinettista). "Cosa serve per il matrimonio? Tanta pazienza e anche tanta fiducia: nella nostra vita abbiamo avuto più gioie che dolori. Per questo oggi festeggiamo". Auguri!
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Il Messaggero