Morto dopo una lite stradale, giovane condannato a tre anni e due mesi

Morto dopo una lite stradale, giovane condannato a tre anni e due mesi
RIETI - E’ targata Rieti la sentenza con rito abbreviato che a Pescara, per mano del Giudice delle indagini preliminari, ha portato alla condanna a tre anni e due mesi di...

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RIETI - E’ targata Rieti la sentenza con rito abbreviato che a Pescara, per mano del Giudice delle indagini preliminari, ha portato alla condanna a tre anni e due mesi di reclusione - per il reato di omicidio preterintenzionale - di un diciannovenne del posto, riconosciuto colpevole di aver provocato la morte, al termine di una lite stradale, del signor Tiziano Paolucci, 50 anni. E’ targata Rieti e porta la firma degli avvocati e consulenti di parte avvocato Francesco Persio, Pietro Vincentini e della dottoressa Albertina Ciferri.


L’avvocato Persio e la Ciferri - che hanno assistito la famiglia di Paolucci fin dall’estate del 2019, la morte del signor Tiziano avvenne l’11 luglio di quell’anno - sono riusciti a dimostrare la stretta correlazione tra l’aggressione subita dal signor Paolucci e l’arresto cardiaco che l’uomo ha avuto, pochi minuti dopo essere stato colpito da una scarica di pugni e calci dal diciannovenne ed essere poi risalito dolorante e con svariate ecchimosi nella propria auto. Tutto, ricordiamo, avvenne per una banale lite stradale. Il giovane alla guida di una Jeppe Renegade, mentre percorreva via della Pineta, intentò una improvvisa retromarcia per portare a compimento un parcheggio. 


Il Paolucci che seguiva nello stesso senso di marcia, usò il clacson per segnale la sua presenza. Il diciannovenne, udito il clacson, scese dalla propria auto e iniziò a colpire con calci e pugni l’auto del Paolucci. Che sceso dall’auto per calmare il ragazzo, fu investito da una impressionante serie di colpi che gli causarono gravi lesioni. Stessa sorte toccò poi alla figlia Silvia, accorsa in aiuto del padre. Soddisfazione, al termine della sentenza, è stata espressa dall’avvocato Francesco Persio: »siamo riusciti a rendere giustizia alla famiglia Paolucci per la drammatica morte del proprio congiunto che ha distrutto la vita a un’intera famiglia».

 

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Il Messaggero