Rieti, operaio morto sul lavoro: sempre più probabile la causa delle esalazioni fatali

Cristian Lungu
RIETI - Saranno adesso le indagini e tutti gli elementi che saranno deducibili dall’esame autoptico disposto sulla salma del 28enne operaio romeno, Cristian Lungu, a fare...

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RIETI - Saranno adesso le indagini e tutti gli elementi che saranno deducibili dall’esame autoptico disposto sulla salma del 28enne operaio romeno, Cristian Lungu, a fare maggiore chiarezza sulla dinamica e sulle cause del tragico incidente sul lavoro avvenuto lunedì pomeriggio presso l’azienda agricola “Tenimenti Borgia Srl “di Scandriglia. Il giovane aveva fatto accesso per un controllo o un’ispezione nel tunnel di collegamento delle vasche di decantazione di biomasse, quando verosimilmente sarebbe rimasto vittima di esalazioni nocive o comunque con concentrazioni - in quel momento - di tossicità più elevate, tanto da ingenerare poi il decesso dello sfortunato operatore. Di quanto accaduto si sono subito accorti alcuni colleghi di lavoro, che si sono precipitati verso il 28enne per trarlo in salvo, operazione in cui le persone intervenute si sarebbero avvicendate fino a riuscire a estrarre il corpo del collega di lavoro, già privo di coscienza e ormai esanime. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi e, sul posto, sono intervenuti equipaggi del 118, vigili del fuoco e i carabinieri del comando stazione di Scandriglia. Inutile ogni tentativo di rianimare il giovane romeno, tanto da constatarne poi l’avvenuto decesso sul posto dove, poco dopo, è anche giunto il magistrato di turno che ha disposto, contestualmente, il sequestro probatorio dell’intera area oggetto anche ieri di ulteriori sopralluoghi da parte dei carabinieri, che hanno anche ascoltato le testimonianze delle persone presenti e intervenute nel tentativo di soccorrere l’operaio.

Le ipotesi


Una vicenda che ha gettato nello sconforto e nel dolore i titolari dello stabilimento sabino e sgomenta la piccola comunità sabina di Scandriglia e Ponticelli, dove il 28enne era conosciuto e di cui tutti parlano come un operaio competente ed esperto, che difficilmente avrebbe commesso ingenuità o corso dei rischi. Eppure lunedì, poco dopo le 15.30, nell’azienda in Strada Passo di Roma San Salvatore, nel corso di una verifica di routine, qualcosa non è andato come doveva, causando la morte del giovane. Non si esclude tuttavia nessuna ipotesi, anche quella di un improvviso malore o cause accidentali. La salma del romeno è ora a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ne ha disposto la ricognizione cadaverica per la diagnosi autoptica, il cui conferimento dell’incarico verrà disposto con ogni probabilità nella giornata di oggi. L’ipotesi più verosimile e accreditata anche da parte di chi indaga rimane comunque quella legata ad esalazioni tossiche, caratterizzate prevalentemente da gas metano. Altri aspetti e ulteriori risvolti sono al vaglio dei militari dell’Arma, che stanno effettuando attività investigativa anche per valutare se si possa essere trattato di un incidente multiplo, rispetto al quale lo sfortunato operaio - regolarmente assunto - possa essere stato il secondo anello della catena. L’azienda agricola “Tenimenti Borgia” è un’impresa storica in Alta Sabina, sviluppata su 60 ettari di terreni collinari, dove scarti biologici, reflui zootecnici e vari materiali organici di risulta - destinati tutti a essere trattati come rifiuti - vengono invece valorizzati e riconvertiti in altre fonti energetiche sostenibili, come quella elettrica o quella legata alla combustione da riscaldamento.

 

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Il Messaggero