RIETI - Stazioni di servizio, banca e anche un luogo di culto. Colpita da molotov incendiarie, pare realizzate con bottiglie di birra da 33 centilitri, anche la chiesa di Madonna...
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Casuale o no la scelta di colpire una chiesa rimane un gesto che ha segnato profondamente la piccola comunità locale come anche sottolineato dal parroco don Zdenek.
«Si tratta senza dubbio di un gesto forte che, al di là dei danni, va a colpire la comunità e ciò che la chiesa rappresenta per essa e per tutti i fedeli. Uno sfregio, forse messo in atto da qualcuno che in quel momento non era proprio in sé in quanto – se si tratta della stessa persona che ha anche tentato di dare fuoco alle stazioni di servizio - ha messo seriamente a repentaglio la sua stessa incolumità per la presenza di carburante e benzina infiammabili», dice il parroco di Vazia. L’azione incendiaria messa a segno in maniera rudimentale, ma evidentemente efficace, ha danneggiato il portone di ingresso e una struttura adiacente alla chiesa. Danni non ingenti ma che lasciano un segno profondo come ha ribadito don Zdenek: «La simbologia della chiesa e della porta di una chiesa è forte. Forse, chi ha colpito portava dentro di sé qualcosa contro questi simboli e contro la religiosità in senso più ampio del termine».
L’episodio non è passato inosservato e ha lasciato increduli residenti della zona e fedeli, destando anche una certa preoccupazione anche alla luce degli altri attacchi ai distributori di benzina e alla Unicredit: «Tutti i parrocchiani sono molto legati alla loro chiesa e questo episodio li ha colpiti e sconvolti anche perché la chiesa è qualcosa che li rappresenta e un luogo di fede e di ritrovo per tutti».
Saranno ora le indagini congiunti di carabinieri e Polizia a cercare di far luce su questa nottata di follia e tentata devastazione che, in più situazioni ha messo seriamente a repentaglio la pubblica incolumità per via della presenza di liquidi infiammabili e in particolare di gas metano nel distributore Ip di via Oreste di Fazio. Cosi, proprio sotto a dove campeggia su pietra l’incisione con scritto “Mater divinae gratiae, ora pronobis” una lingua nera lasciata dalle fiamme sul legno del portone della chiesa sembra una brutta ferita che ora tutti vogliono vada via al più presto per dimenticare un episodio che ha creato sconcerto e preoccupazione a Madonna del Passo andando a toccare il cuore dei fedeli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero