Pnrr, partita da Rieti Metromontagna di Unindustria e Confiundustria

Un momento dell'incontro (foto Meloccaro)
RIETI - Anche il Pnrr «avrà un ruolo decisivo» per i territori montani. È una delle osservazioni del presidente di ...

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RIETI - Anche il Pnrr «avrà un ruolo decisivo» per i territori montani. È una delle osservazioni del presidente di


Unindustria, Angelo Camilli, intervenuto oggi a Rieti all'incontro «Metromontagna. Una nuova visione per le terre alte», evento organizzato da Unindustria, in collaborazione con Confindustria per la Montagna, per promuovere una visione innovativa dei territori montani e stimolare politiche e progetti a favore della crescita economica e sociale delle aree interne. «Il Terminillo è una risorsa, ma è anche una sfida di rilancio per il Lazio, anzi una doppia sfida visto il coinvolgimento del territorio reatino nel dramma del sisma del 2016» ha detto Camilli sottolineando che «c'è bisogno di una visione che vada ben oltre la valorizzazione classica della montagna come attrazione turistica e naturalistica spesso a servizio della grande città. Per questo, portare a Rieti un evento nazionale dedicato proprio ad un nuovo percorso di sviluppo e ad un nuovo rapporto tra aree urbane e montagna, ha un significato molto forte, perché il territorio ha subito uno shock profondo che ha acuito alcune criticità comuni a tutte le aree montane, a cominciare dallo spopolamento.

«Nella fase attuale, però, - ha detto Camilli - avrà un ruolo decisivo anche il Pnrr che presenta diverse iniziative che avranno effetti diretti e indiretti sui territori montani: dagli interventi sulle ferrovie dell'Appennino alle Green Communities, dai fondi per le reti di teleriscaldamento al piano dei Borghi, fino ai quasi due miliardi aggiuntivi per la ricostruzione delle aree del sisma Nel Lazio, le aree montane hanno certamente bisogno di infrastrutture, altrettanto di una nuova idea integrata di promozione turistica, ma la montagna e i centri urbani che le stanno intorno hanno anche bisogno di innovazione, servizi, impresa e formazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero