RIETI - «La prima volta che sentimmo parlare di metano era il 2012. Fra due anni festeggeremo il decennale di questa idea di opera, perché di idea ancora si tratta,...
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«Negli anni abbiamo assistito alla firma di delibere, a problemi tra gestori, a fasi di progettazioni, ad annunci poi caduti nel vuoto - spiega Casciani - ad oggi lo scenario è desolante: le maggioranze diventano minoranze e viceversa, cambiano i colori politici che amministrano la città, ma la metanizzazione resta ferma al palo, continua ad essere soltanto un’idea, da giocarsi probabilmente durante la prossima campagna elettorale».
«E intanto i residenti della Piana - aggiunge il presidente del comitato - aspettano i servizi: oltre al metano, nulla sanno della realizzazione della rete fognaria, delle strade piene di buche, tutti disagi che gli abitanti della Piana denunciano da tempo. Prevedere la realizzazione della metanizzazione e della rete fognaria significa progettate il futuro, guardare avanti cercando di scegliere soluzioni Il più possibile compatibili con l’ambiente In cui viviamo».
«Non ci sono ancora evidenze scientifiche che legano inquinamento Da polveri sottili e diffusione del virus covid-19 - conclude Casciani - Ma ci sono ricerche e studi avviati dall’Istituto superiore di sanità proprio per far luce su questo eventuale nesso. Noi del Comitato non vogliamo sostituirci ai ricercatori, ma proprio in questo momento in cui sembra che il momento peggiore dell’emergenza sanitaria sia alle spalle, crediamo giusto sollecitare l’amministrazione comunale a effettuare quelle scelte più rispettose dell’ambiente in cui viviamo. Oggi la metanizzazone della e la rete fognaria nella piana reatina non sono più rinviabili, dobbiamo tutti insieme uscire dalle pastoie burocratiche e accelerare per realizzare queste due opere strategiche per questo territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero