Elezioni a Fara, Fabio Melilli (Pd): «Della caduta di Fara è responsabile la Lega»

Fabio Melilli e Vincenzo Mazzeo
RIETI - Non ha parlato solo di Recovery Fund, Fabio Melilli a Passo Corese. L’onorevole del Pd dal palchetto del comitato elettorale di FaraMerita per Vincenzo Mazzeo...

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RIETI - Non ha parlato solo di Recovery Fund, Fabio Melilli a Passo Corese. L’onorevole del Pd dal palchetto del comitato elettorale di FaraMerita per Vincenzo Mazzeo sindaco ha puntato il dito contro la Lega responsabile a suo avviso della caduta dell’Amministrazione comunale di Fara Sabina, incitando FaraMerita a centrare l’obiettivo vittoria senza nascondere il rammarico “perché non siamo riusciti a rendere questa ampia alleanza ancora più larga”, riferendosi, pur senza dirlo esplicitamente, a Il Ponte.


«Siamo in un Comune – dichiara Melilli - dove prima di ogni altro la Lega vuole estendere i suoi possedimenti. Parliamo dell’irruenza dell’arrivo della Lega a Rieti e della sua spregiudicata ramificazione sui territori, acquistando quello che c’è da acquistare. La sua azione di controllo stretto del territorio ha determinato a Fara Sabina la crisi del Comune perché evidentemente il sindaco non era allineato e coperto. Questa è la verità. Un comune che entra in crisi non ci va per il predissesto, ma perché dentro quella alleanza si è consumata una lotta fratricida che ha portato all’interruzione di un’esperienza amministrativa che tutti pensavamo durasse, male ma durasse, e chi ci dà un’occasione irripetibile. La dà a un'alleanza ampia, a un campo largo come amiamo chiamarlo. Io sono tra quelli che si è rammaricato, e Mazzeo lo sa, che questo campo non sia stato più largo di quello che siamo riusciti a costruire, perché sarebbe stato un bene per tutti, visto che le amministrazioni che si sfasciano alle amministrazioni successive di solito perdono, punite dai cittadini. Non vorrei che noi corressimo il rischio di una competizione, che stiamo facendo con grande forza e la presenza di questa sera ne è la testimonianza, il rischio di dover competere all’ultimo voto perché non siamo stati capaci di fare una cosa più grande».

Ma a questo punto Melilli prova a mettere a tacere le polemiche. «Non è stata colpa di nessuno – prosegue -  i romanzi lasciamoli agli avversari politici. Non ci sono state le condizioni. Io sono stato molto perplesso quando ho visto che la norma sulle elezioni fatta in Parlamento inseriva le comunali. È stato un errore del legislatore perché se un Comune si scioglie devi lasciare sei mesi al commissario di riordinare le carte e poi consentire il confronto elettorale nella maggiore serenità».


Il dado ormai è tratto. «Questa è l’occasione che noi abbiamo e si concretizza se sappiamo metterci umiltà, riconoscere gli errori e se sappiamo avere una visione più alta di quella che abbiamo quando amministriamo tutti i giorni. Ci vuole progetto, disegno e autorevolezza e io credo - conclude Melilli - lo dicono a nome del mio partito ma anche a nome di tutta la coalizione che si presenta a Fara che noi queste cose le abbiamo nel sangue, sappiamo distinguere tra quotidianità e dalla costruzione dello scenario futuro. Ce lo chiedono i figli. Abbiamo una grande occasione. Abbiamo ricostruito pazientemente il rapporto con l’Europa e qui è stata decisiva l’intuizione del Movimento cinque stelle che ha permesso all’Italia di tornare a un ruolo dignitoso nelle relazioni europee che sono quanto di più difficile esista in politica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero