Rieti, il medico di base va in pensione: pressing per avere presto un sostituto

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RIETI - La medicina di base al centro del dibattito politico a Cittaducale. «La popolazione è stata già duramente colpita dalla chiusura del Consultorio -...

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RIETI - La medicina di base al centro del dibattito politico a Cittaducale. «La popolazione è stata già duramente colpita dalla chiusura del Consultorio - scrivono i consiglieri Matteo Monaco, Gino Felice Iacuitto, Roberto Ermini e Albertino Roselli, in una nota inviata alla Asl di Rieti e al sindaco Ranalli. - A tale già grave privazione, si aggiunge il disagio conseguente alla mancata sostituzione del medico di base, dottor Gentile». «Se formalmente i medici dell’Unità di cure primarie, Tempesta, Rotundi, Troiani e Gandolfo, sono stati chiamati a seguire gli assistiti del dottor Gentile, di fatto si trovano oberati - aggiungono. - Conseguenza grave di una situazione al collasso, con i cittadini costretti a rivolgersi alla guardia medica, disponibile solo dalle 20, e ad altri professionisti, anche a pagamento. Non è tollerabile soprassedere su una situazione che si declina come una negazione del diritto alla salute. I sottoscritti chiedono l’urgente nomina di un sostituto che possa stabilmente operare a sostegno dei cittadini».

La risposta


I consiglieri suggeriscono all’Amministrazione di mettere a disposizione locali al pianterreno, come palazzo Maoli, più comodo dell’attuale sede della guardia medica, dove gli utenti sono costretti a salire tre rampe di scale. Alle questioni sollevate risponde puntualmente il sindaco Leonardo Ranalli. «Il problema - dice - non è del Comune o della Asl, è generale, soprattutto dei comuni nelle aree interne. Lo stiamo affrontando con i medici e con la stessa Azienda sanitaria. Tutto nasce con il pensionamento del dottor Gentile, si è aperto un vulnus che è stato, però, già colmato. Nelle ore in cui i consiglieri di minoranza, invece di informarsi, inviavano la loro nota, la Regione Lazio e la Asl hanno nominato un nuovo medico, che arriverà dal primo dicembre. Da qui a quella data la situazione sarà colmata con i medici dell’Ucp e con il medico che è stato intanto nominato, poi il subentro definitivo del nuovo medico sarà strutturale. La stessa cosa avverrà a Santa Rufina con la sostituzione della dottoressa Rotundi, che andrà in pensione a breve. La questione dei medici di famiglia si supera in questa maniera. Per quanto riguarda il discorso dei locali, io ricordo che il consultorio è stato perso durante l’amministrazione Ermini, noi stiamo lavorando per riportarlo». «Sui locali - continua il sindaco - il tema non è banale, come pensano in molti. Stiamo lavorando con la Asl a due ipotesi e su questo vorrei precisare che il Comune potrà mettere a disposizione i locali, ma non gratuitamente, perché in quel caso sarebbe danno erariale. Dovrebbero sapere, i consiglieri, che i medici di famiglia sono liberi professionisti equiparati ad altri colleghi, anche se fanno un servizio essenziale. Sicuramente studieremo soluzioni agevolate, il problema è in via di risoluzione, nonostante un periodo complicato che riguarda non solo Cittaducale, ma l’intero Paese, dove le cronache nazionali raccontano questo quotidianamente».

 

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Il Messaggero