Rieti, Maturità: oggi scatta il temuto «quizzone»

Maturità
RIETI - Suona ancora la campanella per gli studenti reatini delle superiori. È il giorno della terza prova, il «quizzone», che tiene in ansia oltre 1.300 tra...

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RIETI - Suona ancora la campanella per gli studenti reatini delle superiori. È il giorno della terza prova, il «quizzone», che tiene in ansia oltre 1.300 tra ragazzi e ragazze che dal capoluogo ad Amatrice, fino a Passo Corese e Poggio Mirteto sono alle prese con la maturità. Penultimo sforzo: oggi tutto cambia da scuola a scuola. I professori presenteranno sotto gli occhi dei ragazzi domande a risposta aperta, esercizi o quiz a risposta multipla: sono i docenti a decidere la modalità migliore per somministrare il test ai ragazzi. Saranno diverse le materie che verranno proposte e, spesso, alcune di esse potrebbero essere «a sorpresa». Ultima fatica scritta, per altri quindici punti (massimo) da sommare a quelli delle due prove precedenti, ai crediti raggranellati negli anni precedenti e nell'ultima, prova, l'esame orale.

Dopo la terza prova, qualche giorno tutto per i docenti per le correzioni, poi usciranno i risultati totali delle prove scritte (espressi in 45esimi). Risultati che introdurranno all'orale. Il massimo a cui un maturando può aspirare è cento e lode, un lusso per pochi e chi ha mantenuto una media alta durante tutti e cinque gli anni e che può valere sconti sulle tasse universitarie del primo anno. All'orale - al via, di massima, tra una settimana, ma in alcune scuole non è escluso si inizi prima, il calendario è a discrezione della commissione - lo studente si presenta con una tesina o una mappa concettuale, che ruota attorno a un tema principale. A questo vi si collegano temi più o meno affini di tutte le materie affrontate nell'ultimo anno e, in generale, nel percorso scolastico. Uno spunto per iniziare a parlare con i professori, i quali a loro volta poi potranno spaziare su tutto il programma con domande, piccoli esercizi o quesiti per testare il ragionamento del maturando. Non è esclusa anche una «correzione» degli scritti, per analizzare insieme gli errori delle prime tre prove e valutare se lo studente è consapevole di eventuali sbagli commessi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero