Magliano Sabina, attività chirurgiche al Marini da lunedì

Il Marzio Marini
RIETI - Tornano da lunedì a prendere vita, a regime, le sale operatorie della Casa della salute di Magliano Sabina. La decisione della delocalizzazione delle...

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RIETI - Tornano da lunedì a prendere vita, a regime, le sale operatorie della Casa della salute di Magliano Sabina. La decisione della delocalizzazione delle attività chirurgiche più semplici dal de Lellis verso la struttura sabina, così come quelle più complesse, è stata presa dalla Asl per alleggerire il carico sull’ospedale provinciale, ma anche per dare un’adeguata risposta in termini di tempo alle persone in lista di attesa per interventi chirurgici. All’ex ospedale Marzio Marini, dove attualmente vengono svolti soltanto interventi in apa, ossia ambulatoriali, i medici svolgeranno anche tutti quegli interventi meno complessi di ortopedia, oculistica e vascolare che possono essere condotti secondo il protocollo della cosiddetta “chirurgia di un giorno”. Si tratterà di interventi sia in anestesia generale che loco-regionale, ma per le quali è previsto il ricovero del paziente nelle sole ore del giorno. Qualche giorno in più, invece, si dovrà attendere per veder attivati i 14 posti di ricovero medico ordinario.

Le fasi


Già ieri è stata svolta una prima seduta operatoria di oculistica e oggi è la volta della vascolare, ma la rotazione delle specialistiche entrerà a pieno regime da lunedì 30 novembre, quando si comincerà a operare cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì. Il lunedì sarà la giornata degli interventi di oculistica che si alterneranno settimanalmente con la chirurgia generale; il martedì si svolgeranno interventi di ortopedia, il mercoledì vascolare e oculistica. Il giovedì le sale operatorie ospiteranno la chirurgia generale, mentre il venerdì sarà ancora la volta di oculistica. La notizia della riapertura dell’ala della struttura da tempo in disuso è stata accolta con grande entusiasmo da parte di amministratori e cittadinanza e i più ottimisti non mancano di prospettare per queste attività un futuro ben più longevo di quello legato all’emergenza pandemica il che, in soldoni, potrebbe voler dire poter tornare a considerare il Marzio Marini come un ospedale a tutti gli effetti.

 

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Il Messaggero