Gerbino: «Le priorità sono il Terminillo e tutte le opportunità dei fondi del Pnrr»

Luigi Gerbino
RIETI - «La nuova amministrazione deve dimostrare non solo di saper fare meglio della vecchia giunta, ma anche di saper affrontare i problemi rimasti sul tappeto»....

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RIETI - «La nuova amministrazione deve dimostrare non solo di saper fare meglio della vecchia giunta, ma anche di saper affrontare i problemi rimasti sul tappeto». Luigi Gerbino, capogruppo in consiglio comunale di “Rieti al centro”, ha le idee chiare su come debba muoversi nei prossimi anni la compagine di centrodestra, uscita vittoriosa dalle scorse elezioni comunali. «Sono stato eletto in una lista - sottolinea - che vuole dare una mano a questa maggioranza, anche in relazione alla volontà di volerci coinvolgere».

Secondo lei, oggi, da dove bisogna partire?

«Questo è un Ente che nell’ultimo bando dei rifiuti, quello pubblicato dal Mise, poteva proporre cinque progetti sulla raccolta differenziata, per un valore finanziabile al cento per cento, di un milione massimo a progetto. Ha presentato un solo progetto. Dei quattro relativi agli impianti, ne ha presentati due».

E quindi cosa bisognerebbe fare?

«Bisogna avere una macchina organizzata in maniera tale che sia in grado di rispondere a questi bandi. Credo che vada fatta una politica del personale che metta l’Ente in condizione di poter rispondere a tutte le opportunità che si stanno aprendo con il Pnrr. Oggi la differenza tra i territori la fanno le idee e la capacità degli amministratori di intercettare i finanziamenti».

Lei è ex presidente di Asm. Cosa pensa oggi della società di via dei Donatori di sangue?

«Leggo i bilanci e penso che il Comune non si possa permettere un’azienda che ha bilanci in continua perdita».

Però, quest’anno, il bilancio consuntivo è in attivo?

«Faccio un esempio: se io guadagno 80mila e ne spendo 100mila, ho perso 20mila euro. Se poi mi vendo una casa, è chiaro che il mio bilancio è in attivo. La gestione dei servizi perde un milione e mezzo, poi ci sono plusvalenze di 4,7 milioni dalla vendita delle farmacie. Al di là dell’operazione che si è scelta di fare, credo che ci sia necessità industriale per riportare l’azienda quantomeno in pareggio».

Lei è d’accordo con il processo di ripubblicizzazione?

«Non è questione di essere d’accordo o meno, siamo ormai in una fase avanzata di questo processo. Che io credessi in qualcosa di diverso non c’è dubbio, era scritto nel programma elettorale di Cicchetti. Ero convinto che si facesse la gara a doppio oggetto, che sarebbe stata la cosa più veloce e ci avrebbe messo nella situazione di non avere tanti contenziosi con il socio privato. L’importante, ora, è che l’azienda sia gestita con efficienza e senza queste continue perdite».

Qual è, secondo lei, uno dei punti qualificanti sul quale la giunta Sinibaldi si debba concentrare?

«Se c’è un posto dove penso che si debbano concentrare gli sforzi del Comune in questo momento, questo è il Terminillo, perché è il luogo che può attrarre turisti, che merita di avere una manutenzione diversa e un vero decoro urbano. E che merita anche quelle soluzioni che rendano più stabile il flusso dei visitatori. Il Terminillo ha delle grandi potenzialità e può dare molto a questa città e a questo territorio in termini lavoro e occupazione».

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Il Messaggero