Rieti, sciopero alla Lombardini: «Chiediamo certezze»

Lombardini (Archivio)
RIETI - Giornata di sciopero alla Lombardini. Come annunciato nei giorni scorsi, gli operai dello stabilimento di via Emilio Greco si sono astenuti dal lavoro le ultime due ore...

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RIETI - Giornata di sciopero alla Lombardini. Come annunciato nei giorni scorsi, gli operai dello stabilimento di via Emilio Greco si sono astenuti dal lavoro le ultime due ore alla fine di ogni turno. La mobilitazione di ieri segue l’incontro della scorsa settimana dove il delegato dell’azienda – alla presenza anche di Confindustria – aveva annunciato l’intesa raggiunta con un soggetto industriale, ma senza averne rivelato il nome per vincolo di riservatezza. I sindacati, inoltre, lamentavano il fatto che non sarebbe stato presentato il piano industriale. 


«L’iniziativa di oggi (ieri per chi legge, ndr) arriva dopo una riunione fatta la settimana scorsa con il delegato del gruppo. Il nostro obiettivo è quello di far sì che l’azienda metta sul tavolo delle proposte concrete rispetto alle richieste da noi avanzate, che nel frattempo ci siamo attivati per fare una richiesta al ministero dello Sviluppo economico di un intervento a tutela di uno dei più importanti insediamenti industriali del nostro territorio», dichiarano Vincenzo Tiberti (Fim Cisl), Luigi d’Antonio (Fiom Cgil) e Franco Camerini (Uilm Uil). «È evidente – aggiungono – che ci aspettiamo da subito risposte più concrete. Diventa necessario pertanto accelerare nelle risposte da dare a questi lavoratori». I confederali sperano a questo punto che ci siano delle novità nell’incontro che si terrà questa mattina con i vertici della multinazionale. Lo stabilimento di via Emilio Greco è un’azienda storica del nucleo industriale. È insediata a Rieti da 47 anni. Occupa oggi circa 150 persone con l’indotto. Produce motori per i settori dell’agricoltura, edilizia, industria, automotive e marine. L’allarme di non voler più investire nel sito reatino era stato lanciato dai sindacati a maggio scorso, ma la notizia che il gruppo Kohler (proprietario dell’azienda) sarebbe pronta a fare le valigie si è saputa solo nelle scorse settimane, dopo la riunione che si è tenuta a porte chiuse presso la sede del Vescovado, alla presenza del vescovo Pompili, delle parti sociali e del vicesindaco Sinibaldi e del presidente della Provincia Calisse.

 

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Il Messaggero