Rieti, alla Moderna la scrittrice Stefania Limiti presenta il libro «La strategia dell'inganno»: focus sulle stragi del 1992 e 1993

Rieti, alla Moderna la scrittrice Stefania Limiti presenta il libro «La strategia dell'inganno»: focus sulle stragi del 1992 e 1993
RIETI - Primo appuntamento per EsperiCentro Autunno, alle 18,30 alla Libreria Moderna. Stefania Limiti presenta “La strategia dell’inganno” (Chiarelettere),...

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RIETI - Primo appuntamento per EsperiCentro Autunno, alle 18,30 alla Libreria Moderna. Stefania Limiti presenta “La strategia dell’inganno” (Chiarelettere), ovvero la micidiale sequenza di attentati, stragi, rovesci politici e istituzionali che attraversarono il Paese tra il 1992 e il 1993, travaglio insanguinato della nascita della seconda Repubblica.


Tornano così in primo piano e messi in fila nomi ed episodi non più di cronaca ma non ancora consegnati alla storia, e tra questi lo scandalo del Sisde che lambì l’allora presidente Scalfaro e che aveva tra i protagonisti il reatino Maurizio Broccoletti. Scorrono nelle pagine del libro della Limiti il cosiddetto golpe Nardi, l’assalto alla sede Rai di Saxa Rubra da parte di un gruppo di mercenari in contatto con la Cia, le stragi di Milano, Firenze, Roma, quelle mafiose di Palermo, il black-out a Palazzo Chigi, e in mezzo Tangentopoli, la fine dei partiti storici, la crisi economica.

La sequenza di avvenimenti di quel biennio è ricostruita in questo libro con un taglio molto inquietante, come se tutti questi fatti portassero il segno di una grande opera di destabilizzazione messa in pratica anche con la collaborazione delle mafie e con l’intento di causare un effetto shock sulla popolazione, creando un clima di incertezza e di paura, e disgregando le  strutture di intelligence.

La tesi della Limiti, suffragata da  testimonianze, inchieste, processi è che in Italia sia stata combattuta una guerra non convenzionale e sotterranea, in un contesto di destabilizzazione permanente, provocando un ribaltamento politico generale. Dialoga con l’autrice la cronista Alessandra Lancia.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero