Leonardo da Vinci è passato per Rieti e ne ha anche dipinto degli scorci nei suoi capolavori. Una scoperta che porterà a riscrivere nuove pagine della storia...
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La rivelazione è frutto degli studi dello storico dell'arte Luca Tomio ed è stata avallata dal direttore generale della ricerca del MiBac Francesco Coppola e dai professori Vittorio Sgarbi e Francesco Prosperetti, nonché sostenuta dai riscontri documentari forniti dai direttori degli archivi di Stato di Rieti, Terni e Todi. Il percorso di studio e ricerca del professor Tomio parte dal famosissimo foglio leonardesco inventariato come «8P», custodito al Gabinetto dei disegni e delle stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, uno dei disegni più importanti della storia dell'arte. E' lo stesso Leonardo a datarlo 5 agosto 1473, ma il paesaggio raffigurato dal genio fiorentino non è un panorama toscano come si è pensato finora, riproduce bensì la Cascata delle Marmore, la conca ternana e il borgo di Papigno, tra Terni e Rieti. Dall'intuizione iniziale sono seguiti studi incrociati e ulteriori approfondimenti che hanno permesso di certificare la scoperta attraverso molti altri riscontri storici e artistici.
Sono due, in particolare, i celebri dipinti che attestano la clamorosa scoperta: la «Madonna con due angeli e Bambino» attribuito alla Bottega del Verrocchio conservato alla National Gallery di Londra e «Il Battesimo di Cristo» di Pietro Verrocchio, olio su tempera che si può ammirare alla Galleria degli Uffizi in cui l'inconfondibile tocco di Leonardo si manifesta nella raffigurazione dell'Angelo in basso a sinistra.
In entrambe le opere, il paesaggio sullo sfondo sarebbe umbro-sabino, come rivelato dalle caratteristiche pennellate «a coda di pavone» tramite le quale il pittore vinciano dipinge gli alberi: alberi dietro i quali si scorge Rieti. Leonardo intorno al 1473 transitò per la nostra città, in un percorso di conoscenza e scoperta che gli permise di approfondire questioni idrauliche e geologiche, filone di studi di cui si sta occupando il dipartimento di Scienze della Terra dell'Università La Sapienza. Probabilmente al seguito di Cesare Borgia e accompagnato da Pietro Perugino, il genio partì dalla conca ternana, visitò le Marmore e poi partendo da Piè di Moggio - individuabile nei dipinti dietro uno sperone roccioso - si imbarcò per Rieti. Altri intrecci pare partano dalla visita leonardesca nella Valle Santa, ma il resto è tutto da svelare.
Occasione preziosa per approfondire l'argomento sarà la presenza del professor Tomio sabato 23 alle 16 all'Archivio di Stato con i due direttori di Terni e Rieti Elisabetta David e Roberto Lorenzetti. Il tutto nel contesto delle Giornate europee del patrimonio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero