Rieti, lavorano in strada senza gli abiti e gli strumenti necessari

Palazzo di Città
RIETI - «Sono mesi che non riceviamo il vestiario adatto per lavorare d’inverno». A denunciare la situazione del settore Manutenzione di Palazzo di città...

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RIETI - «Sono mesi che non riceviamo il vestiario adatto per lavorare d’inverno». A denunciare la situazione del settore Manutenzione di Palazzo di città (foto) è un lavoratore che ha deciso raccontare tutto a Il Messaggero. Una situazione che, a quanto sembra, andrebbe avanti da tempo. «Dicono sempre che non ci sono i soldi - riferisce l’operaio che vuole restare nell’anonimato - ma come facciamo ad andare per strada se non ci forniscono l’abbigliamento per la brutta stagione. E’ anche un problema di sicurezza. Invece, i soldi per altre situazioni si trovano, mentre sono mesi che a noi non pagano la produttività». La maggior parte di questi operi lavorano per strada e hanno bisogno di giacconi pesanti per proteggersi dal freddo e dal maltempo. E invece avrebbero ricevuto solo un paio di scarpe, dei pantaloni e una felpa.


«Noi abbiamo bisogno di dispositivi completi per lavorare in mezzo alla strada. Due anni fa dal magazzino non ci hanno dato le scarpe perché dicevano che non c’erano soldi», aggiunge. Il dipendente poi ritorna sul pagamento delle performance. «Perché ce le devono pagare con sette, otto mesi di ritardo – dice – quando è un nostro diritto. Ora devono provvedere a fare la valutazione della produttività per il 2021, perché li dobbiamo prendere a dicembre 2022?». E intanto, a quanto si apprende, proprio nei giorni scorsi è stato siglato l’accordo con i sindacati sulla produttività. Il 27 novembre i dipendenti dell’ente di piazza Vittorio Emanuele II dovrebbero ricevere mille euro in più in busta paga. Si è arrivato a questo dopo che nei giorni scorsi Cgil, Cisl e Uil - come riportato da Il Messaggero – avevano accusato Palazzo di città di venire meno agli impegni presi in prefettura. Sulla vicenda era intervenuto anche l’assessore al Personale, Oreste De Santis, che aveva chiesto spiegazioni scritte al segretario generale circa la mancata liquidazione delle performance. Con l’accordo firmato l’altro giorno, anche il nostro operaio dovrebbe ricevere il suo premio di produzione a fine mese.

 

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Il Messaggero