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RIETI - Che il valore delle cose si apprezzi quando non se ne può più godere non è certo una novità. E in questi primi scampoli di ritrovata libertà pare sia così anche per i ristoranti, che registrano nuovo vigore nella ripartenza. Titolari che hanno fatto di necessità virtù, rinnovando i propri locali, e clienti che dopo tanto “digiuno” non perdono occasione per ricominciare a incontrarsi con gusto. E dal desiderio di gustare le prelibatezze del loro ristorante ripartono in questi giorni anche i fratelli Serva del ristorante La Trota, creatori di un vero regno della tavola e freschi dell’ennesimo prestigioso riconoscimento: la Guida Espresso “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2021” assegna infatti al locale gourmet di Rivodutri il Cappello d’Oro, riservato quest’anno a soli quattordici ristoranti in tutta Italia.
E i Serva sono decisamente in buona compagnia, se si pensa che tra gli altri cappelli aurei figurano anche il Don Alfonso 1890, l’Enoteca Pinchiorri di Firenze e il ristorante La Pergola dell’hotel Cavalieri Hilton di Roma. Insomma, il buono non si ferma, ma anzi diventa sempre più saporito. Soddisfazione da parte della famiglia Serva e una buona occasione per festeggiare tra generazioni, visto che da poco nella gestione dello staff del ristorante sono subentrati i figli di Sandro e Maurizio: «Sì, la soddisfazione è grande visto anche il momento così difficile per il nostro settore. Ogni fatica merita ricompensa, ogni bravura merita un premio, tutto questo si ottiene grazie all’ingresso in azienda dei nostri figli Amedeo e Michele che si sono impegnati a tutto tondo in questo difficile ma affascinante lavoro. Il Cappello d’Oro sta a significare un riconoscimento che viene tributato al ristorante che ha contribuito a cambiare il volto della cucina Italiana, ne siamo fieri».
Non c’è dubbio che La Trota si sia imposta nel firmamento dei migliori ristoranti d’Italia e del mondo, ma forse si rimarca poco come il suo prestigio sia una vera e propria rampa di lancio per il territorio reatino. Nell’elegante ed essenziale locale vicinissimo alle Sorgenti di Santa Susanna arrivano infatti in perfetta riservatezza cantanti, attori, celebrità del mondo della politica, del giornalismo e chi più ne ha più ne metta. Niente paparazzi, niente calca della grande città, ma sapori stellati a solo un’ora dalla Capitale. Fedeli alla loro proverbiale protezione verso il cliente, i fratelli Serva non scuciono un nome neppure sotto tortura, ma è facile imbattersi nelle dichiarazioni di qualche vip (e dicasi vip di quelli veri, non di quelli da talent), che conosce Rieti solo perché va a mangiare alla Trota. Immerso dal verde e coccolato come solo la provincia sa fare.
«Chiaramente è stato un anno faticoso - commentano ancora i Serva - con queste chiusure alternate che non ci hanno permesso di andare avanti in maniera lineare.
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Il Messaggero