Rieti, Memory Against Inumanity, il liceo Jucci premiato a Milano

Rieti, Memory Against Inumanity, il liceo Jucci premiato a Milano
RIETI - Il 28 gennaio a Milano presso l’Università degli studi Bicocca, il Liceo scientifico C.Jucci di Rieti ha vinto il secondo premio della giuria del video...

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RIETI - Il 28 gennaio a Milano presso l’Università degli studi Bicocca, il Liceo scientifico C.Jucci di Rieti ha vinto il secondo premio della giuria del video contest MAIPIU’, cortometraggi realizzati dagli studenti europei nell’ambito del progetto Memory Against Inumanity.


Ma andiamo per ordine. Nel 2014 la società tedesca di psichiatria (DGPPN) aveva ideato la mostra documentaria “Schedati, perseguitati, annientati. Malati psichici e disabili durante il nazionalsocialismo.”

L’edizione italiana della mostra, curata dalla società italiana di psichiatria, è stata esposta a Roma, Bolzano, Trento, Collegno, Cagliari ed ora a Milano.

Per sensibilizzare i giovani sui contenuti della mostra, è stato poi ideato il progetto MAIPIU’- MEMORY AGAINST INUMANITY, cofinanziato dalla Unione Europea e dalla Direzione Cinema del MIBACT.

Nel corso del 2018 studenti liceali di quattro paesi europei – Grecia, Italia, Romania e Slovenia – hanno espresso la loro idea sulla disumanità nella forma del cortometraggio. I corti realizzati dagli studenti hanno poi partecipato ad un video contest sui social media.

È stata la attuale Quinta A del Liceo scientifico C.Jucci di Rieti che, dopo aver seguito un percorso sulla malattia mentale dello Stigma, curato dalle dottoresse reatine Sandra Santomauro e Paola Venturini, è intervenuta al Contest con due lavori, realizzati con il supporto della regista romana Floriana Pinto.


Chiara Manche e Alessandra Buzzi, in rappresentanza dei due gruppi della Quinta A, accompagnate dalla Professoressa Lucarini, coordinatrice del progetto, e dalle suddette dottoresse e regista, si sono recate il 28 gennaio a Milano per assistere in diretta alla proclamazione del video vincitore e hanno avuto la soddisfazione di vedere premiato il loro video “CIO’ CHE ERA” con il secondo premio della giuria composta da esponenti del mondo della cinematografia, della cultura e della psichiatria; grande risultato, se si tiene conto che gli altri video erano dei social. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero