Rieti, gli studenti dell'Ita scoprono l'olio della Sabina a Montopoli

Rieti, gli studenti dell'Ita scoprono l'olio della Sabina a Montopoli
RIETI - S’intitola “Alla scoperta del tesoro: il nostro patrimonio culturale” l’iniziativa che,  lo scorso sabato, ha portato decine di studenti...

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RIETI - S’intitola “Alla scoperta del tesoro: il nostro patrimonio culturale” l’iniziativa che,  lo scorso sabato, ha portato decine di studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Rieti e Cittaducale a Montopoli in Sabina, per guardare più da vicino la filiera di produzione dell’olio di alta qualità.


Nessun posto poteva essere più adatto dell’azienda sperimentale dimostrativa Arsial di Montopoli., che ha permesso ai ragazzi di toccare con mano una delle eccellenze del nostro territorio, conoscendo al tempo stesso le 200 varietà di ulivo provenienti da tutta Italia e dall’estero e custodite all’interno della stessa azienda, insieme a 100 varietà autoctone del Lazio minacciate da erosione genetica. Interesse riscontrato anche per la visita al frantoio di ultima generazione, sito anch’esso a Montopoli, dove i ragazzi hanno potuto studiare anche il protoreattore, che consente di ridurre i tempi di produzione, mantenendo comunque alta la qualità.

«L’Italia – spiega il responsabile dell’azienda, Salvatore De Angelis - Ha bisogno di produrre alta qualità, non più solo qualità, perché non può competere con altri Paesi che, puntando sulla quantità, fanno agricoltura ad alto impatto ambientale. Pertanto il lavoro di ricerca e sperimentazione, che Arsial svolge da anni, non ha il solo scopo di tutelare le risorse genetiche autoctone, ma anche di rendere disponibili i risultati raggiunti agli imprenditori per produrre alta qualità». 

Un quadro della situazione che sottolinea l’importanza della realtà sabina per la produzione dell’olio e che fa capire quanto sia importante che i giovani si avvicinino a contesti come questo. «La visita al campo dimostrativo – spiega la Prof.ssa Luisa Napoli, accompagnatrice degli studenti – rappresenta un ottimo connubio tra il mondo della ricerca e quello dell’istruzione, poiché ha trasmesso agli studenti il frutto di conoscenze acquisite negli anni».


Un’utilità formativa riscontrata anche dall’altro docente che ha accompagnato i ragazzi a Montopoli, il professor Gianluca Pezzotti, che sottolineato le diverse tematiche toccate nel corso della giornata, passando dalla biologia all’agronomia, dalle coltivazioni agrarie alla trasformazione dei prodotti agricoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero