Rieti, vacanze studio: boom tra i giovani reatini, ecco i loro racconti: «Esperienze indimenticabili»

Lucrezia e Beatrice al Millennium Bridge a Londra
RIETI - Estate e studio: un ossimoro utilizzato troppe volte e impropriamente. É luogo comune ormai considerare che durante l’estate gli studenti archivino totalmente...

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RIETI - Estate e studio: un ossimoro utilizzato troppe volte e impropriamente. É luogo comune ormai considerare che durante l’estate gli studenti archivino totalmente i libri e lo studio, ma come tutti gli stereotipi è presto smentito e le vacanze studio ne sono una conferma. Sono sempre di più i ragazzi che trascorrono così le proprie vacanze all'estero. L'Inghilterra è la meta più gettonata, ma anche Irlanda e Usa non dispiacciono ai giovani reatini. Ecco le testimonianze di alcune studentesse del Liceo Scientifico Carlo Jucci.


Perché scegliere questo tipo di esperienza? «Perché incontrare nuove persone, vivere stili di vita diversi dai propri e mettersi in gioco è l'essenza del viaggio e tutto questo rispecchia perfettamente la natura delle vacanze studio» risponde Lucrezia Santoprete, studentessa diciottenne che ha deciso di partire quest'anno alla volta di Londra.

«Sono ormai quattro anni - ci rivela invece Beatrice Innocenti, 15 anni, compagna di viaggio di Lucrezia - che sperimento la vacanza studio e non intendo smettere. Divertirmi con i miei amici, imparare l'inglese e conoscere nuove persone è ciò che mi spinge a partecipare ogni anno».

Viaggiare in questo modo, permette di entrare in contatto con altre culture e tradizioni, grazie alle diverse nazionalità dei ragazzi che alloggiano nei college: italiani, spagnoli, francesi, ma anche tedeschi, austriaci, turchi o addirittura, come ci racconta la diciassettenne Giulia Tavani, provenienti dall'estremo oriente: Taiwan, per l'esattezza. I legami che si stringono in queste occasioni, permettono ai ragazzi di esercitarsi con l'inglese in ambito extra scolastico.

L’amicizia tra Giulia e Ariann, ragazza spagnola conosciuta in Irlanda ne è una dimostrazione. «Ci siamo conosciute lo scorso anno a Cork, in Irlanda, e da allora ci sentiamo frequentemente via Skype e WhatsApp. Ci siamo incontrate nuovamente a Roma e spero di poter contraccambiare recandomi in Spagna. Secondo me infatti è proprio questo lo scopo delle vacanze studio, creare legami di amicizia con ragazzi stranieri».

Molti studenti, in alternativa alle tradizionali vacanze studio, scelgono l'opzione famiglia. Sofia D'Annibale di 16 anni, quest'anno è stata ospitata presso una famiglia inglese di Canterbury. Essere ospitati in famiglia, come ci riporta Sofia, permette di immergersi completamente in una diversa realtà, creando un legame diretto con le persone e le attività della vita quotidiana. «Durante questa esperienza – afferma la ragazza – si ha la possibilità di venire a contatto con molti studenti universitari che provengono da diversi paesi e questo confronto può aiutare ad avere una visione più ampia delle possibilità lavorative dei giovani anche fuori dal proprio paese. Sicuramente questo viaggio mi ha permesso di conoscere un diverso ambiente di studio che mi sarà difficile dimenticare».


Dopo tutte queste testimonianze, è facile comprendere quanto detto in apertura. Il viaggio e lo studio, sono strettamente collegati, in quanto l’uno è parte integrante dell’altro. Oggi è impossibile pensare di poter conoscere il resto del mondo, rimanendo ancorati alle proprie quotidianità. Sant’Agostino a tal proposito diceva “Il mondo è un libro, chi non viaggia ne legge solo una pagina”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero