Due famiglie reatine con vittime di incidenti stradali da anni in attesa di una giustizia che non arriva mai

L'incidente di Limiti di Greccio nel luglio 2015
RIETI - Paolo Ferro era un apprezzato docente di cucina dell’istituto Costaggini, Marco Curini un appassionato motociclista. Tutti e due (34 anni il primo, 39 il secondo),...

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RIETI - Paolo Ferro era un apprezzato docente di cucina dell’istituto Costaggini, Marco Curini un appassionato motociclista. Tutti e due (34 anni il primo, 39 il secondo), vittime di incidenti stradali che li hanno strappati alle loro famiglie, ma le cui vicende giudiziarie sono ancora lontane dal concludersi dopo anni di udienze, rinviì, scioperi, cambi di giudici e perizie mancanti. Una giustizia lenta, la stessa che il neo presidente del tribunale Pierfrancesco De Angelis si è ripromesso, in occasione del suo insediamento, di sconfiggere accelerando i tempi per arrivare a dare risposte più tempestive ai cittadini.


I DECESSI
Ferro, padre di due figli in tenera età avuti dalla sua compagna, morì il 16 settembre 2013 sulla via Salaria, a poca distanza dal Costaggini dove insegnava, scivolando con lo scooter e schiantandosi contro un’auto (la conducente fu prosciolta) che procedeva sulla corsia opposta. Il bravo chef calabrese cadde nonostante procedesse a bassa velocità perché – secondo le conclusioni della procura – ingannato dalla frenata di un camioncino che lo precedeva in quanto l’autista si trovò davanti degli operai (due sono stati rinviati a giudizio insieme a un imprenditore) impegnati sulla strada a manutentare il verde laterale, senza aver adeguatamente segnalato il cantiere.

Marco Curini, invece, il 16 luglio 2015 era uscito dalla sua casa di Spinacceto guidando una moto Yamaha quando, giunto a Limiti di Greccio, trovò la strada sbarrata da un trattore uscito da una stradina laterale e condotto da un poliziotto. Disperata la frenata e fatale l’impatto: quel giorno la sua bambina compiva un anno.

LE LUNGAGGINI
I processi nati per chiarire le responsabilità – accertarle è compito esclusivo dei giudici e l’affermazione non deve suonare come anticipato giudizio – stanno, però, segnando il passo. Per Ferro sono state celebrate sette udienze, sono cambiati quattro giudici (l’avvocato delle parti civili, Luca Conti, ha anche presentato una richiesta per accelerare i tempi), e devono ancora essere sentiti i testi del pm. Se ne riparlerà il 17 aprile davanti al giudice monocratico Sabatini, succeduto a Martucci, Ciocca e al Giudice onorario del tribunale Auriemma. Non meno travagliato l’iter processuale per Curini. Le udienze sono state sei (in mezzo uno sciopero dei vice procuratori onorari), mancano le deposizioni del perito della procura e di altri testimoni, si tornerà in aula il 4 ottobre.

LE PARTI CIVILI

In tutto questo, le parti civili non hanno ancora ottenuto un euro di provvisionale. La prima richiesta dell’avvocato Fabrizio Di Paolo (assiste la compagna e un fratello di Marco) è stata respinta dal gip. Una seconda richiesta è in attesa di risposta. Anche in sede civile, dove l’avvocato Marco Sabetta ha citato per danni l’assicurazione del trattore per conto dei genitori e di un altro fratello del motociclista, si aspetta il deposito della consulenza ordinata dal giudice. Il termine è già scaduto e non resta che sperare in una giustizia più rapida.
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Il Messaggero