Rieti, l'incidente mortale sulla Strada Ternana: «Non dovevi andartene in questo modo»

Roberto Antonini e il luogo dell'incidente
RIETI - La salma di Roberto Antonini, il centauro sabino morto mercoledì in uno scontro frontale, con la sua MV Agusta contro un’auto all’altezza del bivio per...

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RIETI - La salma di Roberto Antonini, il centauro sabino morto mercoledì in uno scontro frontale, con la sua MV Agusta contro un’auto all’altezza del bivio per San Luigi, nel territorio di Poggio Catino, si trova all’obitorio del de Lellis a disposizione dell’autorità giudiziaria. 


Il magistrato in queste ore sta valutando se disporre l’autopsia o meno per lo sventurato motociclista 57enne (avrebbe compiuto 58 anni a giugno) deceduto sul colpo nell’incidente di mercoledì. In ogni caso, la salma dell’uomo resterà nel nosocomio reatino fino all’arrivo della moglie, una franco-tunisina che si trova attualmente a Tunisi e che ieri è stata rintracciata e messa al corrente dell’accaduto. Il rientro della donna in Italia, a Fiano Romano dove viveva la coppia, è atteso per lunedì e solo allora, presumibilmente, si potrà parlare delle esequie di Roberto Antonini. 
Intanto, proseguono le indagini degli inquirenti (procedono i carabinieri di Poggio Mirteto) per ricostruire la dinamica del frontale costato la vita all’uomo originario della Sabina (nativo di Casperia ma fin da ragazzino vissuto a Cantalupo prima di trasferirsi a Fiano) che mercoledì a bordo della sua moto si stava recando dalla madre 88enne, Maria Bianchetti, ospite della Casa di riposo Residenza Santissima Annunziata di Casperia. Poco prima delle 13.30 la moto Mv Agusta sulla quale viaggiava Roberto Antonini, all’altezza del bivio per San Luigi lungo la strada 313 Ternana, si è scontrata con una Ford B-Max, condotta da un venticinquenne di Stimigliano che procedeva in direzione opposta. Per il centauro sabino, l’impatto è stato fatale. Sbalzato dalla sella è finito contro l’autovettura e poi sull’asfalto, morendo sul colpo. All’arrivo dei soccorsi non c’era più nulla da fare. Il 25enne alla guida della Ford lievemente ferito e comprensibilmente sotto shock è stato medicato dal personale del 118. La moto MV Agusta e la Ford B–Max, sono stati posti sotto sequestro da parte dei carabinieri. La morte di Roberto Antonini, ingegnere elettrico presso la sede romana della Technip, l’azienda francese delle costruzioni per l’industria dell’energia, ha gettato nello sconforto parenti ed amici nelle comunità di Casperia e Cantalupo dove aveva vissuto prima del trasferimento a Fiano Romano.

La testimonianza. Sui social si sono moltiplicati a livello esponenziale ricordi commossi, messaggi di cordoglio egli aneddoti dei tanti che lo conoscevano. Molti sentimenti comuni li ha riassunti in un post sul suo profilo facebook il sindaco di Cantalupo, Paolo Rinalduzzi, il quale da ragazzo era parte della stessa comitiva di Roberto “Bobby” Antonini. «Una comitiva leggendaria in una stagione bella, tanto da essere difficile pure da raccontare ai nostri figli che vivono un’altra dimensione e un altro mondo – scrive Rinalduzzi - quella di ieri è stata una tragedia, un grande dolore, un pezzo di vita vissuta che si perde e poi torna a vivere in ognuno di noi nel ricordo di un episodio e di un fotogramma per riavvolgere il nastro, per riscoprire quel tempo di autentica sincerità, mai di cattiveria, pieno di valori e di una amicizia che cambia ma non sfiorisce mai. Mi dispiace tanto Bò, nessuno dovrebbe andarsene così, nessuno, ma tu non te lo meritavi proprio un finale come questo». 

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Il Messaggero