Rieti, immigrazione e integrazione: incontro al Classico con Filomeno Lopes

Rieti, immigrazione e integrazione: incontro al Classico con Filomeno Lopes
RIETI - Tanti studenti e docenti per la presentazione del libro “Dalla mediocrità all’eccellenza. Riflessioni filosofiche di un immigrante africano” di...

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RIETI - Tanti studenti e docenti per la presentazione del libro “Dalla mediocrità all’eccellenza. Riflessioni filosofiche di un immigrante africano” di Filomeno Lopes. L’incontro ha trattato un tema di grande attualità: il fenomeno migratorio, diventato oggi “un luogo filosofico e teologico”, da cui scaturisce la necessità di essere considerato una realtà antropologica, culturale, spirituale. Questo è quanto l’autore cerca di dimostrare.


Ad introdurre le Riflessioni sono state le parole di don Valerio Shango, direttore dell’Ufficio Problemi Sociali e Lavoro/Diocesi di Rieti. Quindi, l’attenzione è stata poi catalizzata dalla proiezione del filmato “Anch’io ho un nome e un cognome”. Si parte dall’intervento di Janvièr, originario del Burkina Faso, per poi arrivare alla rappresentazione di Habtè, che, simbolicamente, ripercorre le tappe di un eritreo che abbandona la propria terra e lascia un messaggio con il suo nome in una bottiglia affidata al mare. Al ritmo di musiche suggestive, gli studenti hanno seguito, nella seconda parte, la problematica dal punto di vista del linguaggio razziale in Italia, che a volte rende difficile il processo di integrazione.

Tutti i presenti, dinanzi alle testimonianze presentate attraverso il video, si sono lasciati coinvolgere, e particolarmente vivace e apprezzato è stato il dibattito successivo grazie agli interventi degli studenti del Varrone, tra cui quello della studentessa malesiana che partecipa al Programma Intercultura. Domande, riflessioni, pensieri a confronto, suggestioni, sollecitazioni, in un clima di intensa partecipazione.


«Il filmato ci ha aperto molto gli occhi», osserva una ragazza. A chi chiede che cosa si possa fare nel proprio piccolo, Filomeno Lopes risponde che, pur di fronte all’innegabile complessità del fenomeno, pensare è già iniziare ad affrontarlo correttamente, con l’obiettivo di ridisegnare una “cartografia mondiale” verso un autentico bene comune. L’incontro si è concluso con parole di ringraziamento reciproco tra il liceo Classico Varrone e gli ospiti intervenuti, tutti più consapevoli di quel messaggio ”anch’io ho un nome e un cognome” e di essere parte attiva, come ha detto Filomeno Lopes, di “popoli che sono fiumi di un immenso oceano”.
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Il Messaggero