Rieti, «Liti e schiamazzi continui: anchein 50 dentro una casa»

Area di piazza San Francesco
RIETI - «Abbiamo subito per mesi. Liti, schiamazzi a tutte le ore. Si sono radunate anche oltre 50 persone in una casa per festeggiare un matrimonio senza che nessuno fosse...

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RIETI - «Abbiamo subito per mesi. Liti, schiamazzi a tutte le ore. Si sono radunate anche oltre 50 persone in una casa per festeggiare un matrimonio senza che nessuno fosse stato avvertito e senza le condizioni di sicurezza». E' un misto di rabbia e sollievo lo stato d'animo con cui parlano i residenti al Borgo. Per mesi hanno denunciato una situazione invivibile, causata dalla presenza di un numero imprecisato di richiedenti asilo assembrati in una palazzina. Mesi in cui sono accadute risse e persino un accoltellamento.


Parlano, sventolando pile di documenti, copie di sottoscrizioni e denunce. Una decina di giorni fa la palazzina è stata sgomberata dalla coop che gestisce il programma di accoglienza. «Qualcuno dice che siamo intolleranti racconta un residente ma non è così. Abbiamo subito per mesi, registrando anche atti vandalici alle nostre proprietà. Abbiamo segnalato ciò che accadeva, denunciato il fatto che c'era un continuo via vai di persone».

L'appartamento in questione era quello di via Gramsci, concesso prima alla cooperativa Tesa e poi a Il Volo: inizialmente c'era una sola famiglia che poi se ne andò. A quel punto sono arrivati altri immigrati. Dovevano esserci 7 persone ma, stando alle denunce, ce n'erano molte di più: era così anche lo scorso 19 marzo, quando ci fu una rissa con accoltellamento. Molti hanno puntato il dito sui ritardi nell'applicazione delle nuove norme: il bando per l'accoglienza 2017 prevede regole stringenti sulle presenze e doveva essere operativo da marzo. Le 10 coop reatine che hanno avuto le assegnazioni, però, hanno avuto l'operatività solo nelle ultime settimane.


«Quel bando dicono i residenti prevede poi che negli appartamenti non possa entrare nessuno: solo forze dell'ordine, responsabili della cooperativa e tecnici per interventi di manutenzione. Qui, qualche mese fa, si sono radunate oltre 50 persone per un matrimonio. Abbiamo avvertito la cooperativa, ma i responsabili non ne erano al corrente. E' arrivata la polizia, ma non ha potuto far nulla». I residenti hanno registrato anche altre irregolarità. «I vecchi bandi - dicono - prevedevano che gli immigrati non cucinassero, né facessero pulizie. I servizi dovevano essere a carico delle coop. Questo non è stato mai rispettato, creando ulteriori problemi. Molte volte abbiamo assistito a liti. In un'occasione abbiamo chiamato i carabinieri perché una donna stava spingendo un'altra giù dal balcone». Le segnalazioni e una sottoscrizione hanno portato ai controlli della Prefettura: ora l'appartamento è stato sgomberato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero