RIETI - Oggi è il 76esimo anniversario di un eccidio perpetrato dai tedeschi nell’ultima guerra mondiale a Montebuono, presso l’eremo di San Benedetto. Non ci...
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Il racconto
Nel suo scritto don Antonio ricorda che durante la II guerra mondiale (1939-1944) presso l’eremo di San Benedetto si erano ricoverati alcuni prigionieri anglo-americani, usciti dai campi di concentramento dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 o fuggiti successivamente dai tedeschi. La gente del posto soccorse quei ragazzi dando loro del cibo. Ma all’alba di quel 13 aprile di quell’anno 12 soldati tedeschi,armati, fecero irruzione nel dormitorio. Fatti uscire gli otto prigionieri, li allinearono avanti alla facciata della Chiesa e poi li mitragliarono. Le vittime furono benedette dal parroco Don Antonio Piccarozzi, e, dopo le preghiere furono seppelliti provvisoriamente accanto alla Chiesa, dalla parte che guarda la strada provinciale. Cinque di loro furono identificati, degli altri si seppero solo i nomi. I tedeschi poi appiccarono il fuoco al luogo dove sorpresero i prigionieri e mitragliarono anche il locale sottostante alla chiesa.
Le salme portate a Nettuno
Il 26 giugno si celebrò una messa in suffragio, davanti la chiesa dell'eremo con la partecipazione della popolazione di Montebuono e 27 settembre 1944 furono esumati e trasportati al Cimitero di Nettuno. Sui luoghi dell’eccidio fu poi posta una lapide a ricordo (nella foto pubblicata su facebook questa mattina da Fiorenzo Francioli). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero