RIETI - «La foto di quel giorno la teniamo in camera, è un ricordo indimenticabile». Il 1° dicembre 2019 faceva freddo, ma la giornata brillava di sole. E...
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Maria Chiara Ciferri e il fidanzato Enrico Angelucci sono nativi del borgo del primo presepe e mentre fervono i preparativi si posizionano sulla piazza davanti al santuario, in attesa che le pale dell’elicottero bianco squarcino il cielo. «Siamo arrivati con molto anticipo per vederlo da vicino, ma non pensavamo che venisse direttamente a salutarci - racconta Maria Chiara. - L’anno successivo avremmo dovuto sposarci, avevamo iniziato i preparativi, senza naturalmente poter prevedere che sarebbe arrivata la pandemia». Papa Francesco scende nella grotta della Natività, saluta i frati, i disabili, i bambini delle scuole, sorride alla gente. «Noi eravamo un po’ più in là, il vescovo Pompili ci ha intravisti e, sapendo del matrimonio, ci ha indicati al Santo Padre, che si è avvicinato. Non abbiamo capito che venisse da noi, finché ci ha teso la mano per farci una battuta e dirci che stavamo per prepararci alla galera. Subito dopo ci ha benedetti e fatto gli auguri: un momento emozionante, che conserviamo con gioia», dicono Enrico e Maria Chiara.
Un ricordo indelebile per questi giovani sposi, ma anche per le tantissime persone che quel giorno di quattro anni fa presero parte a una giornata storica per la Valle Santa. Per ricordare quell’occasione, oggi, presso il santuario di Greccio, su invito del vescovo Piccinonna, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Giuseppe Baturi, presiederà alle 15.30 la celebrazione del vespro, seguita da una riflessione su “Il presepe, un annuncio di vita che continua”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero