RIETI - «Se è reale l’interesse da parte di un imprenditore locale, un’occasione come questa non possiamo perderla». A parlare è Luigi...
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Assente, al tavolo convocato dal Prefetto, il presidente e amministratore di Gala Tech, Filippo Tortoriello, giustificato però da una lettera indirizzata al prefetto Crudo, nella quale ha garantito la partecipazione al prossimo incontro. Ha comunque inviato un suo sostituto. La vertenza, ricordiamo, riguarda 150 lavoratori ora in mobilità. L’azienda è attualmente in procedura di licenziamento collettivo per i 23 lavoratori rimasti. I sindacalisti hanno chiesto la cassa integrazione, in attesa della definizione del caso.
«Se sono vere le voci di interessamento da parte di un altro imprenditore, perché licenziarli? Sono lavoratori con professionalità spendibili e la Regione si è detta disponibile ad attivare percorsi formativi. Bisogna conciliare i problemi con le opportunità e ci sono tutte le condizioni per mettere in cantiere la cosa», aggiunge D’Antonio. «E’ la prima volta – prosegue D’Antonio - che un’azienda non si presenta alla procedura di licenziamento collettivo convocata dalla Regione. Trovare una soluzione diventa impossibile». Un nuovo tavolo in Prefettura sarà riconvocato a breve, sperando di mettere insieme tutti i pezzi di questo disordinato puzzle.
ELEXOS
Ieri riunione anche in Unindustria per Elexos. Dall’incontro è emersa l’esigenza di attivare la cassa integrazione per 13 settimane, a partire dal 5 febbraio, per 47 lavoratori. Per contenerne l’impatto sarà prevista una rotazione di massima. Restano ancora ombre sulle prospettive future dell’azienda, nata per volontà di Schneider, dopo lunga vertenza, e con un accordo siglato al Mise, in cui la stessa multinazionale garantiva un sostegno in termini di commesse. Il 12 febbraio è previsto un nuovo incontro al Ministero. «Elexos – precisa D’Antonio – ci è stata presentata come soluzione ai problemi Schneider. E’ fondamentale che ora Schneider dia queste commesse, altrimenti non si va avanti. Ci aspettiamo risposte chiare e soluzioni».
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Il Messaggero