Rieti, raffica di furti: focus su filmati e tracce ematiche

Sazerak Caffé
RIETI - Sono ancora in corso indagini e approfondimenti investigativi sull’ondata di furti che, per settimane, ha tenuto sotto scacco la città e alcune zone della...

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RIETI - Sono ancora in corso indagini e approfondimenti investigativi sull’ondata di furti che, per settimane, ha tenuto sotto scacco la città e alcune zone della Sabina. Dopo gli arresti e le denunce da parte delle forze dell’ordine, sembra tornata la calma ma, ad oggi, le indagini di polizia e carabinieri rimangono ancora attive e, rispetto ad ulteriori soggetti su cui graverebbero indizi di colpevolezza concordanti, si stanno effettuando accertamenti e riscontri probatori.

Le modalità. Decisiva la visione dei filmati dei circuiti di videosorveglianza che hanno inchiodato i responsabili. Ma le operazioni degli inquirenti sono anche mirate alle analisi tecniche di laboratorio su diversi campioni di tracce ematiche rinvenute sui luoghi dei furti, laddove i ladri - nell’infrangere i vetri di porte e finestre - si sono feriti lasciando, tracce di sangue isolate dal personale della sezione operativa dei carabinieri e della polizia scientifica. Da questi riscontri, potrebbero emergere elementi di utilità alle indagini sui furti, nel caso in cui si trattasse di soggetti schedati e noti alle forze dell’ordine. Furti che hanno colpito la città ad ampio raggio, interessando sia abitazioni private che attività commerciali e ristoranti.
Pochi gli esercizi che si sono salvati dalla furia scatenata dei soliti ignoti, che hanno iniziato a colpire nel centro storico cittadino ai danni dei bar Sazerac (due volte), Wally’s e Riot. Sotto scacco anche la pizzeria “Cuor di bufala” in viale Canali, il ristorante “Il coccio” e “Il carro al coccio”, la pizzeria “Rugantino” a piazza Marconi e il ristorante “Cava 18” nel quartiere Borgo e, di nuovo in pieno centro storico, un tentativo di furto al ristorante “Dar bottarolo” in via Tancredi e “La piazzetta” e uno consumato ai danni del “Be’er sheva” in zona Pozzi dove i ladri si sono intrufolati di domenica pomeriggio.

La zona industriale. Pesante il furto subìto nell’area della zona industriale dalla “Faram-fitness srl”, rivendita all’ingrosso di biciclette, e-bike e attrezzature sportive con un colpo da oltre 40mila euro: portate vie bici di valore e vestiario tecnico. Sempre nell’area industriale, tentativo di furto all’enoteca “Sabema” e uno consumato in una autofficina meccanica. E poi ancora in via Pennina nella macelleria “La fonte delle carni”, il negozio “4g lte riparazioni atblet e smartphone” per non parlare della stazione di servizio Agip “Roversi” a porta d’Arce, visitata dai ladri ben tre volte in circa dieci giorni. Il responsabile - che nell’ultimo furto aveva portato via poco meno di 2mila euro e numerosi “gratta e vinci” - è stato poi arrestato dalla polizia. Anche la trattoria “La favorita” ha dovuto fare i conti con un tentativo di furto mentre poco distante, in via Fara Sabina, magro bottino per i malviventi che si erano introdotti nel negozio “Vivere a colori - parrucchieri”.


Numerosi anche gli appartamenti visitati in città: in via Pietro Boschi, via Greco, viale Maraini (ladri costretti a chiudersi in camera all’arrivo dei proprietari per poi fuggire), in via della Verdura (con un uomo all’interno che dormiva), nel quartiere di Campoloniano e Piazza Tevere (rubati preziosi e una Porsche poi recuperata). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero